Cultura/Arte - 01 Mar 2025

Lecce, pronta la riproduzione della tela di “San Nicola” trafugata dalla “Chiesa della Nova”

L’opera originale realizzata nel XVIII secolo da Oronzo Tiso, non ancora ritrovata, è stata rubata nel 1987. Inaugurazione della copia lunedì 3 marzo 2025, alle ore 18   


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La chiesa del centro storico di Lecce, intitolata a Santa Maria della Nova, la Vergine adorata soprattutto nella città di Novoli, s’appresta a celebrare il “ritorno” di una delle due preziose tele a soggetto religioso, rubate nel 1987, al tempo in cui il luogo di culto versava in stato di abbandono. È l’opera raffigurante San Nicola, realizzata nel XVIII secolo dal pittore alfiere del tardo barocco, Oronzo Tiso (1729-1800). Poiché al pari dell’altra trafugata, raffigurante San Giuseppe, l’originale non è stato ancora ritrovato, si tratta di una copia, che nelle dimensioni (1.90×1.40), nei colori, e per quanto possibile, anche nel tratto, ricalca quella del Maestro leccese.

Il lavoro si deve al pittore di San Pietro Vernotico, Pietro Foscarini, che appassionato di pittura antica, l’ha confezionata grazie anche allo studio di disegno ed arte, effettuato nella stessa chiesa di Santa Maria della Nova, frequentando assieme ad altri allievi, i corsi (anche di cartapesta), organizzati dalla sezione leccese dall’Associazione Italia Nostra. La stessa, che per conto della Curia Arcivescovile gestisce il luogo di culto, eretto a partire dal 1779, ultimato tre anni dopo, e consacrato il 14 ottobre del 1883 dall’arcivescovo metropolita di Otranto, Giulio Pignatelli, nello stesso perimetro dove nel 1400, sorgeva un’altra chiesa, annessa al Convento delle Suore Domenicane. A voler dare credito alla leggenda, al posto di quest’ultimo, prim’ancora, c’era la residenza del primo Re e fondatore di Lecce, Idomeneo proveniente dall’isola di Creta, al cui nome si deve l’intestazione della via dove si trova l’attuale e dunque antico edificio religioso, che i leccesi chiamano più semplicemente “La Nova”.

La copia di San Nicola, verrà inaugurata lunedì 3 marzo 2025, alle ore 18, alla presenza dell’arcivescovo metropolita di Lecce, monsignor Michele Seccia, e del già presidente di Italia Nostra, Mario Maestoso, lo storico dell’arte che ha fortemente voluto il nuovo San Nicola, fornendo al suo autore, la copia in bianco e nero dell’opera del Tiso, ed al fine di meglio individuare i colori, le foto di alcuni lavori del Maestro. Alla cerimonia prenderanno parte anche i componenti il neo eletto direttivo dell’Associazione: il presidente Luca Maestoso, i vice Paola Maestoso e Diego Frigino, Mario Di Don Francesco, Silvana Leo, Arturo Caprioli, Biagio Putignano, Stefano Maniglia e Giovanna Accogli.

Vale aggiungere, che nella Nova, si trova una delle due lampade votive del patrono della città di Lecce, sant’Oronzo. A differenza dell’altra situata nella Cattedrale di piazza Duomo, che è in legno, questa seconda è in pietra leccese abilmente cesellata. La sua storia, è legata proprio a sant’Oronzo, che secondo la tradizione, denunciato al pretore romano Antonino per aver abbracciato la fede cristiana, venne imprigionato per undici giorni, con il nipote Fortunato ed il greco di Corinzio, Tizio Giusto naufragato a San Cataldo, nelle segrete di quello che sarebbe stato il palazzo di Re Idomeneo.

Toti Bellone
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In alto: Il pittore Pietro Foscarini

 

Foto della copia originale del “San Nicola” di Oronzo Tiso