Inaugurazione mostra sabato 28 settembre 2024, alle ore 18
Una serie di opere realizzate appositamente per una mostra: sono del 53enne pittore di Biella, Lorenzo Puglisi, uno dei più originali pittori contemporanei italiani, e da sabato 28 settembre e sino a tutto lunedì 14 ottobre 2024, verranno esposte a Lecce, nella sala dell’ex chiesa di San Sebastiano, oggi sede della Fondazione Palmieri, al civico 15 di vico dei Sotterranei. L’organizzazione è dell’Accademia Internazionale Mauriziana, in collaborazione con l’Associazione Culturale Atrium di Lecce, di cui è presidente il collezionista salentino Giuseppe Terragno.
Il progetto espositivo consiste in quattordici lavori, di cui otto dipinti su tela, due su tavola e quattro su carta. I soggetti, da sempre cari all’artista, riguardano la Crocifissione, la Pietà, l’Ultima cena, l’Annunciazione, l’Apparizione degli angeli, mutuati dalle pale d’altare della pittura rinascimentale e barocca. Nella mostra leccese, la pittura contemporanea di Puglisi, che vive e lavora a Bologna, incontra quella antica, giusto sul terreno ad essa più propizio: lo spazio del sacro e della religione, che nelle mani dell’autore, diventano nuove modalità di “pensare” il rapporto tra individuo e spiritualità in epoca moderna.
Per volontà del rettore dell’Accademia Mauriziana, Fabrizio Mechi di Pontassieve, una delle opere verrà donata all’arcivescovo metropolita Michele Seccia, e verrà poi ospitata nella collezione permanente del Museo Diocesano di Lecce.
In San Sebastiano, i visitatori troveranno anche il catalogo bilingue (italiano/inglese) stampato dall’Editrice Salentina di Galatina, che assieme al testo introduttivo del critico d’arte Marco Tonelli, contiene un’intervista inedita a Puglisi, sui temi fondanti della sua poetica: dal senso della storia dell’arte alla spiritualità, dal rapporto tra luce ed ombra all’attualità della pittura in epoca contemporanea.
Lorenzo Puglisi è noto per la capacità di affrontare in modo unico ed innovativo, la storia dell’arte sacra con laica e moderna intraprendenza, interpretando la pittura antica senza far uso di citazioni o anacronismi di maniera. I suoi dipinti sono emanazione di quelli dei grandi maestri dei secoli XVI e XVII, da Leonardo a Caravaggio, da Tiziano a Goya, nei quali la fonte iconografica non prevale mai su quella emotiva o gestuale. Essi si presentano su densi e impenetrabili fondi neri, ove affiorano volti e mani impastati di colore bianco e materia cromatica (nella mostra leccese, sono anche pochi accenni di rosso), in un gioco di luce e tenebra di profonde intensità psicologica e drammaticità.
Lo spessore del suo lavoro, è stato per così dire premiato dall’acquisto, da parte della prestigiosa Galleria degli Uffizi di Firenze, di un suo ritratto. Sempre a Firenze, in occasione di una mostra nella basilica del Santo Spirito, un altro lavoro, Crocifissione, è stato esposto al cospetto della scultura del Cristo in croce di Michelangelo. Fra le altre location, le sue originali tele, hanno spiccato a “La Traverse” di Parigi, il “Pio Monte di Misericordia” a Napoli, al “The Historical Museum” di Brema, nella Sagrestia del Bramante a Milano, e nella Cripta della chiesa Saint Pancras di King’s Cross a Londra.
Vale aggiungere, che filtrata dalla sua iconografia, la più recente produzione si è concentrata sulle tele di grandi dimensioni raffiguranti alcuni fra i capolavori del passato. Nel 2019, una monografia sul suo lavoro artistico, è stata pubblicata a Berlino dalla casa editrice Hatje Cantz, con un saggio dello scrittore Mark Gisbourne. Nel volume, sono le opere più emblematiche del suo percorso professionale, nonché una sezione dedicata a “Il grande sacrificio”, relativa alla mostra tenuta a Milano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, in occasione della commemorazione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo Da Vinci.
Presenti l’autore, l’arcivescovo Seccia, il rettore dell’A. M., Mechi, ed il presidente di Atrium, l’inaugurazione di sabato 28, è fissata per le ore 18. Poi, orari di visita dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Per info: 335-406539.
Toti Bellone
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In foto: Lecce, Fondazione Palmieri