Evento - 25 Ago 2024

Notte della Taranta: successo per il concertone di Melpignano

L’appuntamento clou dell’estate salentina si è svolto ieri, 24 agosto 2024, alla presenza di quasi 200mila persone. Le performance di Angelina Mango, Geolier, Ste e Gaia hanno dato spessore e colore


Spazio Aperto Salento

Con le rispettive performance, l’esplosiva Angelina Mango, il performante Geolier, l’innovativa Ste e la sensuale Gaia, hanno dato spessore, colore e gioia, alla più attesa kermesse italiana dell’estate. Il Concertone della Notte della Taranta di fine agosto a Melpignano, è stato un successo di pubblico (dati non ancora ufficiali parlano di quasi 200mila persone) e di ascolti tv.

Per la prima volta nei suoi 27 anni di storia, l’evento di fine manifestazione (50 live in 19 paesi del Salento), è stato infatti trasmesso in diretta (prima serata) da Rai Tre, e con quasi un milione di spettatori, ha totalizzato uno share superiore al 9 per cento. A batterlo sono stati solo il film di Rai Uno, “Sister act 2” (un milione e mezzo di telespettatori, 13,5 di share) e su Canale 5, lo show del conduttore Gerry Scotti (un milione e 200mila telespettatori, 12,5 di share). Ma ha battuto il film di Rai Due, “Inganni e bugie” (poco più di 700mila telespettatori, quasi 6 per cento di share).

Il tema dell’edizione 2024, era “Generazione Taranta”, e l’innovazione portata dai quattro big, ai quali si è aggiunta la graffiante chitarra di Luca Faraone, ha prodotto l’innesto delle sonorità tradizionali e del loro ritmo portante, la pizzica, con l’urban music inserita dal maestro concertatore Shablo.

Rappresentata sul grande palco allestito davanti alla seicentesca chiesa del Carmine, da due giganteschi ragni di ferro e cartapesta, la pizzica resta comunque il denominatore comune del Concertone. E non poteva essere diversamente, dal momento che esso è la diretta emanazione del leggendario morso del ragno. Tuttavia, come già nelle ultime edizioni, proprio l’innovazione è il presente ed il futuro della Notte. Non solo e non più appiattimento sul suono del tamburello e sui testi – di pregio, beninteso – delle ballate popolari frutto del lavoro nei campi, delle lotte contadine e dell’universale tema dell’amore, ma anche innesti e contaminazioni di sonorità e parole nuove. In due parole: tradizione ed innovazione.

Toti Bellone
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