Iniziativa di “Italia nostra – Sezione Sud Salento” in occasione della 55esima “Giornata mondiale della terra”. Appuntamento martedì 22 aprile 2025, alle 9.45, nell’ex Convitto Palmieri
“Tuteliamo il territorio dell’Arneo”. Si terrà martedì 22 aprile 2025, alle 9.45, nell’ex Convitto Palmieri, a Lecce, un incontro pubblico organizzato dalla Sezione Sud Salento di “Italia nostra” in occasione della 55esima “Giornata mondiale della terra”. L’obiettivo degli organizzatori è quello di promuovere un momento di “conoscenza e riflessione”, ma anche di mobilitazione, “per difendere con determinazione il territorio salentino che, insieme alla devastazione ambientale, registra notevoli criticità economiche e sociali”.
In programma saluti istituzionali del Giorgio De Giuseppe, già Difensore civico della Provincia di Lecce, Mario Fiorella, presidente “Italia nostra – Sezione Sud Salento”, Cosimo Durante, presidente Gal “Terra d’Arneo”, Stefano Minerva, presidente Provincia di Lecce. Interverranno Antonio Costantini, studioso del paesaggio salentino, Oreste Caroppo, studioso del territorio, Ennio Cillo, giurista ambientale, Filippo Colapinto, Gruppo intervento Giuridico/Puglia, Enzo De Bonis, Comitato “Custodi del Bosco d’Arneo”, Bruno Vaglio, agronomo ambientalista. Condurrà Marcello Seclì, segretario Giunta “Italia nostra Sezione Sud Salento”. A conclusione dell’incontro previsti spazi musicali e un flash mob.
«Per la Sezione Sud Salento di Italia Nostra – spiegano in una nota Mario Fiorella e Marcello Seclì – l’epilogo che ha avuto la vicenda del progetto di ampliamento della Pista Ntc Porsche di Nardò necessitava di un momento di chiarezza in relazione alle procedure, ai criteri e ai comportamenti adottati ma anche in merito alle diverse ed improprie dichiarazioni, a volte anche fuori luogo, che sono state rilasciate agli organi di informazione da parte di alcuni esponenti istituzionali e di rappresentanti di organizzazioni datoriali. D’intesa con il Comitato “Custodi del Bosco d’Arneo” e con “Il Gruppo di Intervento Giuridico”, con cui si sono condivise e poste in essere diverse iniziative per evitare che tale progetto devastasse oltre 200 ettari di bosco e macchia mediterranea sottoposta a vincoli comunitari, Italia Nostra ha ritenuto opportuno promuovere, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, un apposito incontro pubblico per fornire alla stampa e ai cittadini interessati utili informazioni e precisazioni sulla vicenda e per evidenziare, ancora una volta, la necessità che il territorio dell’Arneo e dell’intero Salento sia preservato da altri interventi che devasterebbero ulteriormente le residuali risorse naturalistiche e paesaggistiche».
«A seguito di una gestione incontrollata delle risorse degli ultimi decenni – sottolineano – il Salento è oggi una delle aree d’Italia tra le più compromesse: il colpo di grazia determinato dall’essiccamento di milioni di ulivi è solo la punta dell’icerbeg di una situazione che risulta a dir poco allarmante. Sono di questi giorni gli ultimi dati elaborati dalla Regione Puglia relativi alla desertificazione del suolo del Salento che è passato dal 3,3% del 2000 al 19,3% del 2022; a questo bisogna aggiungere che la provincia di Lecce risulta la prima in Puglia e tra le prime in Italia per il consumo di suolo ed una delle ultime con presenza di aree boscate. Se a questo aggiungiamo i diversi danni causati dall’inadeguata e incontrollata gestione dei rifiuti (con pesanti effetti sul suolo e sulla falda acquifera) all’abbandono delle campagne, dall’invasione di centrali fotovoltaiche alla presenza di innumerevoli cave attive e abbandonate, dall’imperversare degli incendi estivi alle varie e nuove fitopatie, fino alla pressione antropica delle coste, lo scenario risulta del tutto insostenibile».
«All’orizzonte di questo tragico scenario – aggiungono – si paventano altri progetti che a breve possono compromettere ulteriormente e irreversibilmente le risorse ambientali e culturali del territorio tra cui le centinaia di mega impianti eolici e fotovoltaici (come quello previsto in località Maramonti a Boncore di Nardò) e l’ampliamento e/o l’apertura di altre discariche e la realizzazione di ulteriori stabilimenti sulla costa. Per questo – concludono Fiorella e Seclì – risulta indispensabile una maggiore presa di coscienza da parte di tutti gli attori istituzionali e sociali affinché si inverta la tendenza, si valutino con rigore gli impatti e si prefiguri un’economia e un modello di progresso che sia effettivamente sostenibili senza ricorrere alla semplificazione delle procedure al solo scopo di aggirare le norme di tutela e approvare progetti che non risultano assolutamente compatibili con il territorio». (red.)
Foto in alto: Lecce, ex Convitto Palmieri