L’intramontabile mito del genio della pittura, Vincent van Gogh (1853-1890), rivive attraverso la storia della donna che lo scoprì e lo rese immortale. Johanna Bonger, moglie del fratello Theo, mercante d’arte, fu la prima a rendersi conto del talento del cognato, ed attraverso la donazione di 250 opere per l’allestimento di “retrospettive”, diede il via al successo artistico e commerciale dell’alfiere del post-impressionismo, che per l’originalità dell’innovativo quanto all’epoca osteggiato tratto pittorico, e soprattutto per la tragica fine da suicida a soli 37 anni, dopo aver comunque consegnato alla storia più di novecento opere, venne definito “maudit”, pittore maledetto
Unitamente ad una mostra di gigantografie che la ritraggono, tutte debitamente autorizzate dagli eredi della famiglia dell’artista olandese, Johanna Bonger (1862-1925) sarà idealmente di scena la sera di martedì 21 ottobre, negli spazi della storica Masseria del Quattrocento, “Le Stanzìe” di Supersano, una delle più antiche di Puglia, rimasta pressocché intatta anche nell’architettura, con muretti a secco, pergolati, granai, viottoli lastricati e frantoi ipogei all’esterno, e stanze con volte a stella ed a botte all’interno, dove fra oggetti della civiltà contadina, spiccano ampi camini, nicchie con pomodori, peperoncini ed erbe aromatiche, e l’androne sotterraneo dove venivano conservati vino, olio e derrate alimentari.
La domanda sorge ora spontanea: come mai una mostra ed un evento dedicato a due stranieri, il più noto ed importante dei quali non ha mai visitato l’Italia, nell’estremo lembo del Salento? La risposta è semplice. Al volante della sua auto, Donato Fersino, il patron della struttura il cui nome risale al tempo in cui era stazione di sosta, la “statio” romana, ha casualmente ascoltato dalla radio, la storia della cognata del grande pittore, autore, fra gli altri capolavori, dei celeberrimi “Girasoli”, e ne è rimasto colpito ed affascinato. Al punto che per approfondirne la conoscenza, si è messo in contatto con i suoi familiari. Dopodiché, sostenuto dalla moglie Fernanda Mita, ha riempito la Masseria delle foto della donna che, va detto, era pure lei pittrice, le ha corredate di didascalie, e salutate ogni giorno con un mazzo di girasoli freschi, il fiore-simbolo di van Gogh, le ha appunto messe in mostra. Ma ha pure fatto di più: con un’artistica targa, le ha intitolato la via antistante il suo rifugio, dai cui giardini terrazzati, si ammira lo spettacolo della fertile piana di Supersano.
Dopo i saluti di Federica e Roberto Fersino, l’evento di martedì, prevede musica con l’organetto di Antonio Papa, narrazione con Salvatore Cezza, e “Teatro delle ombre” con Elena Ludovica Cappello, Mariagrazia De Trane e Johnny Longo. In chiusura, le riflessioni del docente UniSalento di Storia della filosofia moderna, Mario Carparelli.
Toti Bellone
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Foto in alto: l’ingresso della Masseria “Le Stanzìe”