• domenica , 21 Dicembre 2025

Concerto - 13 Dic 2025

Lecce, al Teatro Apollo “Tra sogno e passione”


Spazio Aperto Salento

Domenica 14 dicembre, alle ore 18, appuntamento della 56a Stagione 2024-2025 della Camerata Musicale Salentina. Sul palco del Teatro Apollo, lo spettacolo “Tra sogno e passione”, concerto di Enrico Dindo (violoncello) e Pietro De Maria (pianoforte).

Tra lirismo, virtuosismo e poesia, l’affiatato Duo, aprirà la serata con l’Adagio e Allegro op. 70 di Robert Schumann, che costituisce una pagina intrisa di slancio romantico e cantabilità appassionata. A seguire Funt Stucke im Volkstop op. 102, cinque pieces cameristiche in stile folk dello stesso autore, in cui prima di culminare nel finale vigoroso e brillante, si alternano ironia, malinconia e leggerezza.

Nella seconda parte, i due musicisti proporranno la Sonata per violoncello e pianoforte op. 65, ultimo grande lavoro cameristico del compositore polacco Frydreryk Chopin, ricco di slancio melodico e struggente intensità. Info 0832-309901; 348 0072654/55.

Enrico Dindo, violoncellista dal suono nobile e inconfondibile, è una delle figure più autorevoli del panorama mondiale. Dopo gli studi con Antonio Janigro, nel 1997 si è imposto sulla scena internazionale, vincendo il Primo Premio al Concorso “Rostropovich” di Parigi. Da allora collabora con le più prestigiose orchestre del mondo (BBC  Philharmonic, Rotterdam Philharmonic, Filarmonica della Scala, Gewandhausorchester di Lipsia, Chicago Symphony, NHK Symphony di Tokyo), e con direttori del calibro di Riccardo Muti, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Gianandrea Noseda e lo stesso Mstislav Rostropovich, che di lui scrisse: «È un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana». Direttore stabile dei Solisti di Pavia, che ha fondato nel 2001, e già direttore musicale della HRT Symphony Orchestra di Zagabria, Dindo è oggi direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana e docente al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Ha inciso per Chandos e Decca, registrando tra l’altro i Concerti di Shostakovich, le Suites di Bach e l’integrale delle opere per violoncello e pianoforte di Beethoven. Suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri del 1717, ex Piatti, affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.

Pietro De Maria, pianista di raffinatezza e profondità interpretativa, è uno dei massimi interpreti italiani della scena contemporanea. Vincitore, nel 1990, del Premio della Critica al Concorso Čajkovskij di Mosca, del Concorso Internazionale “Dino Ciani” del Teatro alla Scala e del “Géza Anda” di Zurigo, ha ricevuto nel 1997 il Premio Mendelssohn di Amburgo. La sua carriera lo ha portato a collaborare con direttori quali Roberto Abbado, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Eliahu Inbal e Ton Koopman, esibendosi con orchestre di grande prestigio nei più importanti teatri del mondo. De Maria è stato il primo pianista italiano ad aver eseguito integralmente in concerto le opere di Chopin ed ha affrontato con successo anche progetti bachiani e beethoveniani di grande respiro. Le sue registrazioni per Decca, dedicate a Bach e Chopin, hanno ricevuto elogi unanimi dalla critica internazionale. Accademico di Santa Cecilia, insegna al Mozarteum di Salisburgo ed all’Accademia di Musica di Pinerolo. 

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