Lo scorso anno con lo “spaghetto trafilato in bronzo con crema di scampi, tartare di gambero viola di Gallipoli, grattugiata di bottarga e cubettata di melanzana”; quest’anno con il “quadrotto di tonno rosso in agrodolce con gamberone di Gallipoli e lardo di Patanegra su crumble di tarallo e fiore di cappero”. Mirco Antonio Vigna, Chef stellato di Presicce, ha fatto il bis al prestigioso “5 Stelle d’Oro della cucina italiana nel mondo”, organizzato dall’Associazione Italia cuochi.
Giunto alla seconda edizione, quest’anno, il Premio si è tenuto nei giorni scorsi nella magnifica cornice della Reggia di Caserta (nel 2022 a Firenze), dove il trentenne Vigna, si è imposto fra le decine di partecipanti provenienti da ogni angolo d’Italia. A lui, la qualificata Giuria capeggiata dallo Chef di Empoli, Simone Falcini, ha riconosciuto la qualità della ricetta mare-terra, la preparazione e l’originalità del piatto, un “secondo”, l’eccellenza delle materie prime utilizzate, e non ultimo, il curriculum professionale.
Oltre che la vittoria nella categoria “secondi” (nel 2022 la portata vincitrice era stata un “primo”), l’edizione 2023 del “5 Stelle d’Oro”, ha regalato a Vigna un altro importante riconoscimento: quello di delegato regionale dell’Aic, la già citata Associazione Italiana Cuochi, i cui obiettivi sono la valorizzazione e la promozione della cucina italiana nel mondo, ed il sostegno e la tutela dei Cuochi e degli Chef che la curano e la diffondono. I Cuochi nelle vesti di specialisti in una delle tre categorie che distinguono la preparazione dei piatti: antipasti, primi e secondi, gli Chef in qualità di capi delle “brigate” che operano nelle cucine e che a loro volta, sono esperti in ognuna delle tre categorie.
Da undici anni, Mirco Antonio Vigna, è Executive Chef del Messapia Hotel & Resort di Santa Maria di Leuca, dell’imprenditore Gino Cozza, vicepresidente di Federalberghi. Al momento di ricevere il Premio e l’investitura a delegato regionale dell’Aic, il giovane Chef salentino si è così espresso: “Il secondo 5 Stelle d’Oro non è un traguardo, ma solo un punto di partenza dal quale avviare una nuova serie di progetti futuri radicati nel nostro territorio”.
Toti Bellone
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