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Evento - 18 Set 2025

Concorso letterario “Le Muse 2025”: a Lecce la cerimonia di premiazione


Spazio Aperto Salento

Oggi, giovedì 18 settembre 2025, nella sala conferenze di Palazzo Adorno, a Lecce, è stata presentata la XX edizione del “Premio Le Muse”. Sono intervenuti Antonella Pappadà, consigliera di parità della Provincia di Lecce, ed Enrico Romano, ideatore e fondatore del Concorso letterario con Chiara Armillis.

La cerimonia di premiazione del Concorso, promosso dalle Associazioni “Azione Culturale” ed “Officina Famiglia” con il patrocinio, tra gli altri, della Provincia di Lecce e dell’Ufficio della consigliera di Parità provinciale, è in programma sabato 20 settembre, alle 17, presso il Rettorato di UniSalento. Saranno presenti Giulia Epifani, pittrice, Gianluca Milanese, docente e flautista, e la Giuria al completo (Moira De Iaco, Antonella Pappadà, Sandro Chirizzi, Chiara Armillis ed Enrico Romano)

“Anche l’edizione 2025 – si legge in una nota dei promotori – ha registrato un’ampia partecipazione di poeti, scrittori, giornalisti, provenienti da ogni regione d’Italia e dall’estero (Romania, Spagna, Croazia, Belgio, Francia, Argentina, Brasile, Uruguay). Nato nel 2005 con il nome Vitruvio – Le Muse, il Premio, intitolato da quest’anno solo Le Muse in onore delle donne, non vuole essere una competizione, bensì un’occasione di partecipazione pubblica e condivisione culturale e uno strumento di promozione del territorio e di valorizzazione di artisti, musicisti e poeti locali”.

“È un Premio – ha detto Romano – apprezzato per il rigore con cui procediamo, analizzando le opere in modo anonimo. È una sorta di contenitore che nasce per far apprezzare in tutto il mondo la bellezza dei contenuti che ogni luogo del nostro territorio provinciale esprime”.

Per il secondo anno consecutivo, la sezione del concorso “Cambia-menti in versi – quello che le donne dicono”, rivolta ad adulti e studenti, è stata coordinata dalla consigliera di Parità della Provincia di Lecce. “Questo Premio – ha sottolineato Pappadà – ha diversi aspetti. In primis, preservare l’identità del territorio e farlo conoscere. Chi partecipa a questa bellissima esperienza ne esce arricchito. Tra i giovani partecipanti abbiamo osservato qualità e ricchezza di contenuti e questo ci fa ben sperare. Dall’analisi delle poesie sul tema della violenza di genere è affiorato un unico filo conduttore: la volontà di liberarsene e di poter vivere senza pregiudizi e stereotipi. La poesia, quindi, è anche mezzo di riflessione ed emancipazione”.