“Lecce e Rudiae, due città sorelle, due anfiteatri ed un intreccio storico appassionante che rivela la grande importanza di questi luoghi nelle fasi della Roma repubblicana e poi imperiale. È una circostanza unica quella di avere così vicine tra loro due testimonianze archeologiche di questa rilevanza, stratificazioni straordinarie che Comune, Ministero dei Beni culturali e Università vogliono continuare ad indagare, scoprire e valorizzare. Perché farlo, oltre che un’avventura culturale, è anche un impegno morale al quale non possiamo sottrarci”.
Dei progetti di valorizzazione dei principali siti archeologici del capoluogo si parlerà giovedì 29 maggio 2025, alle 18.30, nella Biblioteca di Ognibene (complesso degli Agostiniani), in occasione dell’incontro sul tema “Lecce, una città, due anfiteatri romani”, il quarto di una serie di appuntamenti di studio. A svelare gli aspetti più sorprendenti di queste antiche testimonianze monumentali saranno il professore Francesco D’Andria e l’archeologo Pio Panarelli, curatore responsabile dell’area di Rudiae. Sullo sfondo i finanziamenti stanziati dallo Stato per la valorizzazione dell’anfiteatro adrianeo di Lecce e per la nuova campagna di scavi che riguarderà il sito di Rudiae, dove recenti rilievi geofisici hanno rivelato la presenza di un altro grande monumento pubblico ancora celato nei terreni, probabilmente un teatro.
L’incontro servirà anche per fare il punto sullo stato dei programmi di ricerca e valorizzazione, per i quali dovrà essere costituito un tavolo di lavoro con esperti e rappresentanti delle istituzioni coinvolte, per individuare le soluzioni possibili e quelle più idonee a mettere in risalto le antiche strutture.
“C’è tanto lavoro da fare commerciali – dice il sindaco Adriana Poli Bortone – e molte esigenze da contemperare, soprattutto nel caso dell’anfiteatro di Lecce, inserito in un contesto urbano da tempo consolidato, fra edifici pubblici, privati, chiese e attività. Il percorso di valorizzazione è stato avviato ed ora si dovranno stabilire step e ipotesi di intervento. Una certezza, al momento, è quella della sistemazione degli ambulacri dell’anfiteatro di Lecce, che potranno essere resi fruibili e divenire una sorta di museo per l’esposizione dei reperti venuti alla luce durante gli scavi nella stessa arena gladiatoria. Ma tutto dovrà essere frutto di confronto e approfondimento tra gli esperti e le istituzioni coinvolte. L’obiettivo è ben chiaro: migliorare la conservazione e potenziare l’attrattività del nostro patrimonio archeologico attraverso iniziative e idee che ne rendano ancor più riconoscibili la storia, gli elementi architettonici ed estetici. Ma c’è anche bisogno di creare un collegamento funzionale tra i vicini siti di Lecce e Rudiae. Un circuito storico, insomma, capace di ampliare l’area di interesse per i visitatori e di connettere storicamente e culturalmente queste due antiche, straordinarie realtà che ci sono state consegnate in eredità dalle civiltà messapica e romana”.
In foto: l’anfiteatro di Rudiae
Comunicato