Pasticceria - 20 Nov 2021

A Salice la focaccia “scèblasti” diventa un dolce

Da un’antica ricetta di Zollino, nasce  “Sceblast One”. Il nuovo dolce è stato messo a punto dai maestri pasticceri Alessandra Castellano e Tonio Barba 


Spazio Aperto Salento

Nasce a Salice un dolce ottenuto da una ricetta dell’area grika, la scèblasti, antico piatto di “recupero” della zona di Zollino. Un pane a impasto molle, posato su foglie di fico e infornato, condito con porri, pomodori, zucca, capperi e altri rimasugli di dispensa, usato come colazione o merenda dei poveri e divenuto eccellenza della cucina salentina. E proprio da una zollinese, Alessandra Castellano, maestra pasticciera, trapiantata più a nord della provincia, a Salice, viene l’idea della declinazione dolce del pane, resa possibile grazie all’utilizzo degli “stessi ingredienti della ricetta salata, ma candìti”. Alessandra e il marito-collega Tonio Barba, dunque, hanno messo a punto la nuova versione della scèblasti dolce, denominandola “Sceblast One”.

«Da ragazzina – spiega Castellano – frequentando il Liceo Capece di Maglie, mi sono spesso sentita ripetere dai miei compagni, originari dei vari paesini limitrofi, che la nostra scèblasti fosse la stessa cosa del pizzo leccese, plamma, piscialletta. Invece no! La scèblasti è la scèblasti, unica e inimitabile. Il nome deriva dal griko e significa “senza forma”, il suo impasto si presenta infatti particolarmente liquido e, un tempo, prima di essere infornato, veniva distribuito su una foglia di vite o di fico, affinché non si attaccasse alla pala. Nella nostra pasticceria, grazie all’inventiva supportata dalla maestria di Tonio, mio marito, nasce lo Sceblat One, squisita. Gli ingredienti storici del pane condito zollinese sono riproposti in versione candita: pomodorini, zucca e olive taggiasche, al fine di rendere giustizia ad un prodotto nostrano dal gusto unico ed originale”.

 

In foto: Tonio Barba e Alessandra Castellano