Ambiente - 04 Feb 2021

Rete fognaria di Porto Cesareo, l’Amministrazione di Nardò: “Gli incontri senza nostri rappresentanti non hanno valore”

Dopo il Tavolo tecnico a Bari sull’attivazione del Depuratore, botta e risposta fra l’assessore neretino Mino Natalizio e il sindaco di Porto Cesareo Silvia Tarantino


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A meno di 24 ore dal Tavolo tecnico avviato ieri a Bari nella sede della Regione alla presenza di Anna Grazia Maraschio, assessore regionale all’Ambiente, e di Silvia Tarantino, sindaco di Porto Cesareo, esplode la polemica fra Comuni contigui. Un vero e proprio “scontro”, forse inaspettato per gli amministratori cesarini che avevano espresso “soddisfazione” per l’esito dell’incontro riguardante il Depuratore della cittadina rivierasca.

In mattinata, infatti, è sceso in campo Mino Natalizio, assessore all’Ambiente di Nardò, il quale considera l’incontro barese, tenuto senza la presenza di rappresentanti del suo Comune, “un grave sgarbo istituzionale”.

“Sono costretto a ricordare a tutti – afferma Natalizio in una nota – che sorprendenti incontri baresi sull’argomento della rete fognaria di Porto Cesareo, di cui leggo entusiastiche cronache, non hanno alcun valore senza la presenza dei rappresentanti istituzionali del territorio e della comunità di Nardò, direttamente e totalmente coinvolti nel tema all’ordine del giorno. Faccio presente innanzitutto che tenere riunioni che riguardano il destino di terzi senza invitare gli stessi non è corretto e, in questo caso, rappresenta un grave sgarbo istituzionale. In secondo luogo, la complessa vicenda della rete fognaria di Porto Cesareo è contemplata dall’accordo raggiunto nel 2016 tra le Amministrazioni di Nardò e Porto Cesareo e la Regione Puglia. L’accordo, come tutti sanno, prevede sia la disponibilità del Comune di Nardò al collettamento del depuratore di Porto Cesareo a quello neretino, che la realizzazione di un sistema avanzato di depurazione e affinamento dei reflui al massimo livello, che ne consenta poi il riutilizzo in agricoltura, senza scarico a mare, salvo casi di emergenza dovuta a piogge abbondanti. È evidente, lo ribadiamo per l’ennesima volta, che fino a quando questo sistema non sarà realizzato, la rete fognaria di Porto Cesareo non sarà mai attivata, quanto meno per il tramite del collettamento con Nardò. Ed è ancora più evidente che un protocollo scritto e sottoscritto dalle parti vale più di qualche superfluo incontro ristretto. Peraltro, il presidente Michele Emiliano, lo scorso settembre nel corso di un comizio a Nardò, ha detto che la priorità è il progetto Scarico Zero e che la Regione non ha alcuna intenzione di arretrare di un millimetro. Giusto per fare chiarezza nella logica delle cose e nell’ordine con cui bisogna occuparsene. Spiace – conclude Natalizio – sporcare la “narrazione” a beneficio della comunità cesarina, che giustamente attende gli allacci e l’entrata in funzione del depuratore, ma le cose non stanno così come descritte. Sino a quando ci saranno il sindaco Mellone e questa Amministrazione, a casa nostra decidiamo noi”.

Pronta la replica del sindaco di Porto Cesareo Silvia Tarantino: “Spiace constatare che, come al solito, il Comune di Nardò erga un muro davanti alle legittime richieste ed aspettative della comunità cesarina. Qui non si tratta di rinnegare accordi e protocolli già sottoscritti, ma di risolvere, tutti insieme, una questione di emergenza ambientale che riguarda Porto Cesareo. È evidente che l’attivazione della rete fognaria, anche in minima parte, e con un depuratore adeguato, in poco tempo, in tabella 4 rappresenterebbe un notevole passo in avanti verso la sanificazione di un intero tratto di costa, quello cesarino-neretino, a cui tutti aspiriamo. La decisione spetta alla Regione Puglia ed è per questo motivo che ci siamo interfacciati con essa, unico soggetto responsabile della realizzazione del progetto in questione. Si tratta di una questione civica e di buon senso che l’intero Salento e decine di sindaci hanno ben compreso, esprimendo sostegno e condivisione di una battaglia di civiltà, ma che, purtroppo, qualcuno in quel di Nardò non ha ancora ben compreso, evidentemente chiuso all’interno di logiche miopi e di retroguardia. Invitiamo, pertanto, gli amici neretini a partecipare, sin da subito, ad un tavolo tecnico presso la Regione Puglia, che certamente sarà lungimirante e buon mediatore, per risolvere nell’immediato la questione della rete fognaria cesarina, consentendone lo scarico lì dove già scarica oggi Nardò in tabella 1, e collaborando tutti insieme per la realizzazione, nel medio periodo, del progetto di riuso al 100% delle acque depurate a cui Porto Cesareo non è assolutamente contraria. Non è questa questione – conclude Tarantino – un qualcosa che può essere lasciata alla sterile polemica, ma che richiede, invece, grande slancio e capacità di comprendere il futuro”.

 

 

Nella foto: Il Depuratore di Porto Cesareo non ancora entrato in funzione