Rubrica/Guardiamoci attorno - 10 Set 2022

Lecce, pieno di erbacce il giardinetto della Chiesa di San Giovanni di Dio

In via Palmieri, nel cuore del centro storico, è sotto gli occhi di tutti, turisti in testa


Spazio Aperto Salento

Al pari dell’adiacente Convento Fatebenefratelli, poi adibito a scuola col nome di Istituto Margherita, salvo qualche sporadica apertura per ospitare Mostre di pittura, è chiusa da anni. È  chiuso con una catena, e pure il cancelletto d’ingresso, in parte arrugginito, aldilà del quale si accede nel giardinetto antistante. È la Settecentesca Chiesa “San Giovanni di Dio” (o di “Santa  Maria della Pace”), che si trova nel cuore del centro storico di Lecce, e più esattamente, a metà percorso dell’antica via Giuseppe Palmieri, di fronte allo storico Palazzo Guarin, già Palmieri.

In attesa che un ambizioso progetto la riporti, unitamente al Convento, agli antichi splendori, nel suddetto giardinetto davanti al quale passano le schiere di turisti diretti o provenienti dalla magnifica piazza del Duomo, negli anni, le erbacce hanno preso il sopravvento. Ed è inutile sottolineare quale sia l’immagine nella quale s’imbattono i turisti e gli stessi leccesi, che la centralissima via Palmieri frequentano, anche per sostare a pranzo oppure a cena nei numerosi locali: dai pub alle pizzerie passando per i ristoranti.

Più volte, le erbacce sono state rimosse, ma come è nell’ordine delle cose, sono via via ricresciute. Dall’ultima volta, di tempo ne è però passato, e tanto, ed oggi sono più rigogliose che mai, e puntualmente finiscono nelle foto di chi si sofferma sulle sobrie linee architettoniche della Chiesa, che come tante altre della “Firenze del Sud”, costituiscono il patrimonio del Barocco Leccese.

Anche in considerazione della grandezza, o meglio, piccolezza del giardino, un intervento di poco conto, sia nella spesa che nel tempo, potrebbe ed anzi dovrebbe essere effettuato al più presto, non fosse altro che per motivi di decoro e persino di rispetto nei confronti di tutti: turisti e leccesi.

Vale ricordare, che la Chiesa venne ricostruita fra il 1738 ed il 1742, al posto di un preesistente luogo di culto, dall’architetto Mauro Manieri (1687-1744). All’interno, l’unica navata, ospita un altare sormontato da un dipinto, la “Visione di San Giovanni di Dio”, attribuito a Bonaventura Manieri (1877-1955), figlia dell’architetto Mauro e sorella di un altro Manieri, anch’egli architetto, Emanuele. Delle pregevoli statue in cartapesta, oggi conservate nell’omonimo Museo allocato nel Castello di Carlo V, ne è rimasta solo una, raffigurante una Madonna Orante.

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Foto in alto: Il giardinetto della Chiesa di San Giovanni di Dio (T.B. ©)

 

Erbacce e cancello arrugginito (T.B. ©) 

Chiesa e Convento Fatebenefratelli viste da via Palmieri (T.B. ©)

 

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