Il sindaco Marco De Luca: “Diamo testimonianza dell’esistenza di concittadini scomparsi a seguito delle deportazioni naziste"
“Mosaico della memoria”. Appuntamento al Teatro comunale di Novoli, venerdì 22 marzo 2024, alle ore 18. Si tratta di un evento dedicato ai novolesi che, chiamati ad imbracciare le armi nel corso del secondo conflitto mondiale, non fecero più ritorno perché dispersi o morti nei campi di concentramento.
La cerimonia di posa della prima delle sei pietre d’inciampo, firmate dall’artista berlinese Gunter Demnig (in foto), si terrà il giorno successivo, sabato 23 marzo, dopo un breve momento di riflessione in piazza Stazione, in prossimità del monumento ai Caduti in Guerra, a cui parteciperanno rappresentanti di istituzioni civili e religiose ed alunni del locale Istituto comprensivo guidato da Elisabetta Dell’Atti. Le altre pietre saranno fissate nei giorni seguenti, in un percorso che si snoderà in diversi punti del paese.
L’evento di venerdì 22 marzo nel Teatro comunale, prevede anche la partecipazione di una rappresentanza di familiari dei Caduti. Ai saluti del sindaco Marco De Luca e dell’assessore Roberta Romano, seguirà un breve momento di condivisione e riflessione con la partecipazione di Sandro Ruggio, consigliere comunale, Attilio Pisanò, docente di Filosofia del Diritto presso l’Università del Salento, Elisabetta Dell’Atti, dirigente scolastica.
Nel corso della manifestazione, presentata da Antonio Soleti, direttore responsabile della testata giornalistica online Paisemiu, vi saranno anche interventi del Coro scolastico “Diapason”, diretto dal maestro Simonetta Miglietta Sozzo, e la lettura di alcuni monologhi e testimonianze a cura del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze del Comune di Novoli.
«Le installazioni delle Pietre d’Inciampo – dice il sindaco De Luca – sono un segno concreto e tangibile ma discreto che intreccia il passato e il presente della nostra comunità con il fine di preservare la nostra memoria e tramandarla alle future generazioni».
«È un dovere morale per noi amministratori – aggiunge il consigliere Ruggio – ricordare nostri concittadini che hanno perso la vita nei campi di concentramento o durante la deportazione. Erano ragazzi giovanissimi strappati alle famiglie e a tutta la comunità. Oggi è sempre più difficile trovare testimonianze dirette di sopravvissuti. Per questa ragione abbiamo deciso di partecipare al progetto, un monumento diffuso Internazionale, affinché sia tangibile sul territorio comunale una testimonianza fisica condivisa. Il fine delle installazioni è attivare la coscienza di chi ci passa accanto, interrogarci sul perché ciò sia avvenuto, e soprattutto evidenziare che non basta ricordare i soprusi subiti dal nazismo solo nella Giornata della Memoria, ma durante tutto l’anno».