Inaugurazione martedì 18 marzo 2025, alle ore 11, presso l’ex Convento frati
“La Fontana racconta”. È il titolo della mostra fotografica itinerante che sarà inaugurata martedì 18 marzo 2025, alle ore 11, presso l’ex Convento dei frati minori, a Veglie, alla presenza della sindaca Mariarosaria De Bartolomeo e di altre autorità. In esposizione circa 60 scatti, in parte dell’archivio dell’Acquedotto pugliese e in parte di privati, insieme a numerosi manufatti tipici degli inizi del secolo scorso, utilizzati per l’approvvigionamento, il trasporto, il consumo e la conservazione dell’acqua. L’esposizione, completa anche di anfore, vasi e recipienti per l’igiene personale, resterà aperta fino al 30 marzo, ogni giorno dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
“L’obiettivo della mostra – si legge fra l’altro in una nota del Comune – è ribadire la centralità dell’acqua pubblica, promuoverne il valore e la difesa, e insieme diffondere la conoscenza dell’Acquedotto pugliese, che gestisce da oltre cent’anni un bene così prezioso. L’iniziativa vuole sottolineare, inoltre, l’assoluta sicurezza dell’acqua distribuita dall’Acquedotto pugliese, garantita da una rete di laboratori, dislocati su tutto il territorio, oltre che da una miriade di dispositivi elettronici lungo la rete. Simbolo indiscusso dell’Acquedotto Pugliese e di tutta un’epoca passata, la fontanina, con la sua tipica sagoma con tanto di cappello e vaschetta di recupero delle acque, è presente in tutti i centri della regione. Vere e proprie icone della conquista sociale dell’acqua, le fontanine cominciano a popolare le strade e le piazze cittadine agli inizi del secolo scorso, portando la prima acqua salubre pubblica in Puglia”.
“Proprio a Veglie – dice la sindaca De Bartolomeo – lo scorso agosto è partito un progetto di ripristino di 11 fontanine pensato e portato avanti con l’assessorato al Decoro urbano, per tutelare e promuovere il patrimonio storico della cittadina. Lo staff di Fontanine di Puglia/sorgenti di comunità ha provveduto a realizzare i primi interventi di riqualificazione garantendo alla comunità la tutela di un patrimonio storico, culturale e identitario a testimonianza di acqua intesa come bene comune”.
Da comunicato