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Lecce/Liberrima - 02 Gen 2023

“Ad alta voce”, Massimo Mapelli presenta il suo ultimo libro


Spazio Aperto Salento

Un libro sul fascino di un mestiere che rimane tra i più belli del mondo. Si intitola “Ad alta voce. Vita da giornalista, sul campo e dietro le quinte” (Baldini + Castoldi, 2022), ed è l’ultima fatica letteraria del giornalista tarantino Massimo Mapelli (in foto), vicecapo della redazione Cronaca e inviato La7.

Appuntamento domani, martedì 2 gennaio,  alle 18, da Liberrima, a Lecce, per sentir spiegare dalla viva voce di Mapelli, intervistato da Leda Cesari, la genesi di un’opera che si apre con la prefazione di Enrico Mentana. Si tratta del racconto in prima persona di trent’anni di professione del giornalista: i primi passi nel mondo dell’editoria pugliese,  l’esperienza radiofonica con Rai Stereo Notte, la lunga gavetta per ottenere il praticantato e, finalmente, l’assunzione in pianta stabile dopo dieci anni di lavoro precario e le collaborazioni con la Rai e Tmc News, poi divenuta appunto La7.

I grandi casi di cronaca giudiziaria – come il delitto di Meredith Kercher a Perugia e la revisione del caso Calabresi – le esperienze da inviato in Italia e all’estero, anche al seguito di missioni militari, e i momenti che hanno segnato la storia recente d’Italia: uno su tutti, la diretta da piazza San Pietro e la conduzione in studio nei giorni della fine del pontificato di Giovanni Paolo II. E poi, ancora, le giornate trascorse con le missioni scientifiche italiane all’opera in Antartide e nelle regioni dell’Artico per spiegare gli effetti del riscaldamento globale – quando il riscaldamento globale era ancora argomento per pochi – e la descrizione dal vivo degli effetti del terremoto dell’Aquila e il vertice del G8. Il tutto raccontato anche alla luce del rapporto con gli editori e direttori che hanno accompagnato questi trent’anni di lavoro, da Sandro Curzi a Enrico Mentana.

Un libro che attraversa tre decenni cruciali di storia italiana e di giornalismo, trent’anni in cui tutto è cambiato, arrivando a oggi: all’era dei social media, delle fake news, della pandemia e della guerra alle porte dell’Europa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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