Rubrica a cura di don Carmine Canoci
L’Azione Cattolica…
“(…) Non è stata e non è, l’Azione Cattolica, un effimero entusiasmo, un’impresa di dilettanti: è stata ed è tuttora un dono vero, un sacrificio serio, un servizio permanente. L’Azione Cattolica ha fatto di questo rapporto di collaborazione qualificata con i Pastori della Chiesa la sua nota distintiva, la sua ragion d’essere. Non vanto, non prestigio, non vantaggio; ma servizio. Non servitù, ma corresponsabilità. Non clericalismo, ma apostolato. Non invadenza, ma obbedienza. Non burocrazia, ma carità: carità vissuta nella forma ecclesiale più alta, più autentica, più disinteressata, più efficace, e ancora: più meritoria.
(…) Vivrà, sopravviverà l’Azione Cattolica? Ha essa un avvenire davanti? È chiuso il ciclo della sua funzione? Come potrebbe un Laicato cattolico, cosciente della promozione attribuitagli dal recente Concilio, considerarsi esonerato dal suo qualificato impegno di apostolato, quando una più esplicita pienezza dei suoi titoli ecclesiali è per lui codificata nei documenti del Concilio medesimo?
Non allontanatevi mai dalla sorgente dell’Azione Cattolica, da una vita cioè profondamente imbevuta della parola e della grazia di Cristo; ritornate continuamente ai principi interiori che vi assicurano una lucida e forte coscienza della vostra personalità cattolica, e rettificate continuamente la vostra direzione di marcia, che ha da essere costante e diritta sui sentieri della Chiesa a servizio del prossimo che, dentro e fuori di essa, ha bisogno della verità cristiana e del pane benedetto, per ogni legittima fame dell’uomo fratello. (…).
Così vi pensa, così vi vuole, così vi benedice sulla tomba di Pietro, l’umile suo Successore, nel nome di Cristo, e, oggi, nella candida luce di Maria Immacolata.
San Paolo VI
Dall’omelia nella celebrazione eucaristica dell’8/12/1968
per il 1° Centenario dell’A.C.I.
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Oggi, 8 dicembre 2024, solennità dell’Immacolata Concezione, l’Azione cattolica italiana festeggia il suo 157esimo compleanno. Giusto farne grata memoria.
L’Aci, “Fenomeno” che ha interessato tanti cattolici italiani (già nel dopoguerra si raggiunse quota 3 milioni e oltre di aderenti). Anche a Salice, da 92 anni, continua ad esserci una consolidata tradizione di Ac.
Sono convinto che una buona parte (90%?) degli e delle ultra sessantenni di oggi del nostro paese, nella loro infanzia hanno frequentato l’Azione cattolica. Molti hanno continuato l’esperienza da giovani e tra questi un buon numero ha proseguito come adulti e continuano ancora.
L’Azione cattolica nasce e si sviluppa come consapevole e volontaria scelta di fare come laica/o (adulto, giovane, ragazzo che sia), della Chiesa e delle sue finalità un impegno di vita personale. Per questo sente suo il compito dell’evangelizzazione per fare in modo tale che lo spirito evangelico viva nel cuore di ogni credente nei vari ambienti: fisici, culturali, sociali, dove si compie la sua quotidianità.
Una curiosità: prima del 1969 i più piccoli erano curati dalle donne di Ac attraverso l’Associazione fanciulli, per bambini maschi dai 4 ai 10 anni divisi a loro volta nelle Fiamme bianche, rosse e verdi. Poi venivano gli Aspiranti, divisi successivamente in Aspiranti minori (10-13) e Aspiranti maggiori (13-15 anni) detti anche pre-Ju.
La cura delle bambine era invece affidata tutta alla Gioventù femminile attraverso i gruppi di Piccolissime (prima dei 6 anni), Beniamine (6-10 anni) e Aspiranti (10-15 anni).
Le e gli ultrasessantenni attuali che hanno fatto l’esperienza sin da piccoli dell’Ac ricorderanno certamente tali percorsi. Io li ho compiuti, anche se in parte, perché già da ragazzo ho intrapreso l’esperienza seminaristica.
(C’è chi attende la giovane età per diventare ‘fiamma’ di qualcuno o qualcuna…, io, invece, lo sono stato già da piccolissimo…).
Con il nuovo Statuto del 1969 nasce l’Azione cattolica dei ragazzi (Acr).
È indispensabile per coloro che fanno parte dell’Ac, garantire fervore, entusiasmo, sana passione per dare senso e ragione all’idealità dell’Ac. che pone la collaborazione qualificata con i Pastori della Chiesa come sua nota distintiva (v. citazione). Il motto che ancora oggi sostiene il loro impegno, “preghiera, azione, sacrificio”, racchiude il programma cui si ispirano.
In questi ultimi anni, seguendo papa Francesco, l’associazione è impegnata ad accentuare lo slancio missionario per farsi Chiesa in uscita riproponendo un rinnovato (e urgente) impegno anche (e specialmente) in ambito sociale.
All’Azione Cattolica vale la pena formulare gli auguri e auspicare una lunga vita perché della sua presenza, nella Chiesa e nella società italiana, attuale se ne avverte ancora il bisogno. “Andate in tutto il mondo…“, un mondo dove oggi abbondano i credenti delusi e i lontani indifferenti.
don carmine canoci