«Il Comune ha i poteri necessari per bloccare i lavori dell’antenna di via Allende e di individuare un sito idoneo lontano da luoghi sensibili». È il parere del consigliere comunale di opposizione Cosimo Gravili (in foto), capogruppo di “Salice 2030”. L’esponente politico si sofferma sull’argomento di attualità cittadina, ovvero sull’impianto in costruzione, da lunedì scorso, a poca distanza dal centro abitato, nonché da due asili nido e dal Centro polifunzionale. L’installazione di questa antenna di telefonia mobile ha determinato le proteste dei residenti che, sin da subito, hanno promosso una raccolta di firme per la presentazione di una petizione al Comune contro l’impianto. La vicenda, peraltro, ha determinato un acceso dibattito in ambito locale, anche attraverso i social. Gravili, che fa sapere di aver sollevato la questione della nuova antenna durante il Consiglio comunale del 25 maggio scorso, interviene nel dibattito.
«Sull’impianto di via Allende – afferma – abbiamo una chiara posizione contraria. D’altronde, già in occasione dell’installazione dell’antenna di via Marangi (realizzata nel 2021, ndr.), eravamo in prima linea nella raccolta di firme a favore della petizione per lo spostamento dell’impianto. In quel caso l’azione politica era talmente tesa a tutelare gli interessi dei cittadini, che non ho avuto alcun timore ad affrontare anche una querela, poi archiviata, scaturita dalle mie affermazioni sull’operato dell’allora Amministrazione».
«È importante il passaggio della mia vicenda giudiziaria – sottolinea -perché dimostra che in quell’occasione, secondo il Giudice, non avevo affermato il falso quando dicevo che il Comune aveva i poteri per fermare l’installazione, favorendo di fatto la costruzione a pochi metri da siti sensibili come la scuola di via Roselli, il Poliambulatorio e la Chiesa di San Giuseppe».
«Allo stesso modo – prosegue – per l’installazione di via Allende, il Comune ha i poteri necessari per fermare l’impianto (anche di sospendere l’autorizzazione in autotutela) e chiedere un tavolo di concertazione con la compagnia di telefonia e individuare un’area adeguata, lontana da siti sensibili».
Stando a quanto sostiene Gravili, per fermare l’impianto non ci sarebbe bisogno «di ricevere segnalazioni da parte dei cittadini nella fase di pubblicazione sull’Albo pretorio della richiesta d’installazione».
«Nell’apposito Regolamento regionale 14/2006 – continua Gravili – al punto B/Obiettivi di qualità fra l’altro si legge: “(…) i Comuni possono operare su base concertativa e negoziale con gli operatori, attraverso la instaurazione di un regime di dialettica procedimentale funzionale alla individuazione di soluzioni condivise, prevedendo forme di incentivazione diretta o indiretta, individuando e/o proponendo localizzazioni alternative a quelle proposte dagli operatori ritenute motivatamente inidonee”. A mio parere – conclude – non bisogna ignorare i legittimi timori in tema di salute di tanti cittadini salicesi». (red.)
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