Sabato 12 novembre in Piazza Sant’Oronzo a Lecce torna il Barbonaggio Teatrale Collettivo promosso da Nasca Teatri di Terra di Ippolito Chiarello. Dopo tre anni di buio e silenzio e timide scorribande, dopo l’esperienza entusiasmante e “contagiosa” del Barbonaggio teatrale Delivery, il Barbonaggio Teatrale torna nella sua forma più pura e antica: un palchetto, un costume, delle storie da condividere scelte del pubblico da un carnet.
Alle 19 al centro della piazza la serata prenderà il via con un incontro informale con tutti gli artisti e le artiste per fare un punto sul proprio lavoro. Dalle 20.30 la consueta lettura della “Preghiera del clown” di Antonio “Totò” de Curtis darà il via alle performance che fino alle 22 si alterneranno tra la piazza e le vie limitrofe. Per partecipare sarà sufficiente portare con sé, oltre alle storie, un palchetto su cui salire (sedia, tronco, cassetta di legno) e un carnet con i titoli da far scegliere. Info 3474741759 – nasca@ippolitochiarello.it.
«Ci eravamo lasciati con l’edizione del decennale nel 2019 – sottolinea Ippolito Chiarello – e ci ritroviamo per riprenderci quel contatto intimo al quale ci aveva allenato il barbonaggio. In questi anni ho continuato a viaggiare con questo progetto e raggiungere tante città e continenti. Il tempo mi ha portato a radicalizzare ancora di più l’esperienza e il palchetto me lo sono caricato sulle spalle, sono andato ancora più in profondità nelle storie che racconto e nella relazione con un possibile pubblico, informato della mia presenza, o semplice passante. Un teatro stabile che cammina sulle mie spalle. Ripetiamo questa festa diffusa del teatro, per ricordare che ogni artista è un lavoratore e che il teatro è un atto politico in quanto fondante della vita di ogni polis».
Il “Barbonaggio Teatrale Collettivo” è una forma di teatro diffuso che abbraccia le comunità e diviene strumento di incontro reale, confronto e dialogo, al fine di suggerire una presa di coscienza rispetto al sistema teatrale per innovarlo dall’interno. È un modo per fare pubblicità al teatro. Ridare dignità a un mestiere, abituare le persone a dare un valore alla poesia, alle parole, alla scrittura, a sentirne veramente la necessità, il bisogno.
«Mai come in questo tempo – conclude l’attore, regista e autore – è necessario ricreare una relazione sentimentale con i pubblici, dopo la brusca interruzione dovuta alla pandemia e alle preoccupazioni legate alla guerra, alla carestia, alla crisi climatica. Dialogare direttamente attraverso l’arte e nutrire l’anima».
In foto: Barbonaggio Teatrale 2019
Comunicato