Porto Cesareo - 24 Giu 2021

Certificazione turismo sostenibile: 20 anni di lavoro dell’Area marina protetta

Federparchi “Pronti ad aprire a collaborazioni transfrontaliere con Croazia e Albania”


Spazio Aperto Salento

Sono passati tre anni da quando l’Area marina protetta di Porto Cesareo, una delle più importanti d’Italia, ha ottenuto la Cets – Certificazione turismo sostenibile. Molto di più di un patentino di qualità, riconosciuto in ambito internazionale.

Un passaggio che Amp (Area marina protetta) ha voluto cristallizzare in due workshop in cui si sono confrontate le diverse anime che hanno costituito la rete, vero punto di forza di 20 anni di lavoro e impegno costanti.

“Ci sono risultati possibili – dice Luciana Muscogiuri, biologa di Amp – solo con un lavoro complesso, paziente e che punti alla squadra. Se l’Area Marina Protetta all’inizio suscitò paure e timori, quasi come fosse una minaccia alla stabilità di un luogo di mare, oggi rappresenta un faro, una casa in cui si dialoga e si lavora insieme per far crescere il territorio e soprattutto proteggerlo. Basti pensare, in questo ambito e per fare un esempio, alla nascita del tavolo di cogestione della piccola pesca”.

Un dialogo dunque, che nel tempo si è arricchito di molte voci e che si è allargato oltre, fino a rientrare nel Sistema di Adesione delle imprese turistiche alla Carta europea del turismo sostenibile (Cets) di Federparchi.

“Uno strumento – spiega Corrado Teofili, responsabile biodiversità e conservazione di Federparchi – che premia a livello europeo. Dopo le fasi uno e due della Cets, con la formazione dell’ente Amp, la formazione di un piano di azione e le attività intraprese dalla stessa Area marina protetta in questi tre anni sia a tutela del territorio che a livello di coinvolgimento di realtà, associazioni, operatori turistici e pescatori, siamo pronti alla fase tre e all’apertura a collaborazioni transfrontaliere di Porto Cesareo con paesi quali Albania e Croazia, ad esempio”.

Stesso obiettivo nelle parole di Carmelo Rollo, vicepresidente del Gal Terra d’Arneo: “Siamo davanti a un unico flag, terra e mare insieme, ad indicare una comunità che valorizza le sue culture e tipicità. Sono protagonisti il territorio e le persone, l’aggregato è una risposta alle criticità del territorio. Fino ad ora è stato fatto tanto ma ancora di più dovremo lavorare per coinvolgere persone e realtà che ancora non sono entrate in questo circolo virtuoso. I fondi strutturali 21-27 potranno essere occasione per dare ancora più valore a queste progettualità”. Che non escludono nessun ambito, nemmeno quello artistico. Se l’Amp di Porto Cesareo ha coinvolto tour operator e pescatori, ha lavorato alla protezione dei cordoni dunali e al ripascimento delle spiagge, ha promosso l’utilizzo di mezzi ecosostenibili per le escursioni, valorizzato il presidio Slow Food della piccola pesca, promosso il pesca turismo per donare esperienze (per citare solo alcuni dei risultati raggiunti in questi tre anni di Cets), è il momento anche di produrre arte del mare.

“Perché siamo come un grande transatlantico – aggiunge Simonetta Dello Monaco, presidente di Apulia Film Commission – guardiamo al ponte ma anche alla sala macchine, perché il territorio non va musealizzato ma si deve allargare la filiera creativa. Con i nostri lavori abbiamo dimostrato quanto questa terra possa raccontare, per sorridere o per riflettere, tra l’amaro e il dolce, ma sempre e comunque straordinario”.

 

Foto in alto: un momento del workshop del 17 giugno

 

L’incontro integrale è visibile attraverso il link:

https://www.youtube.com/watch?v=e0XM9-2NgHU&t=632s

 

 

 

 

Comunicato