Cultura - 20 Ago 2021

“Come la pelle rovesciata: persone e pensieri in punta di penna”, il libro di Gerardo Filippo


Spazio Aperto Salento

Ci sono libri, che scritti con pudore, per volontà dei propri autori, sono destinati solo ad un pubblico amicale, ed anche per questo, stampati in proprio ed in poche copie. “Come la pelle rovesciata: persone e pensieri in punta di penna”, è uno di questi. Lo ha scritto Gerardo Filippo, politico di razza, serio e coerente, consigliere comunale di Aradeo dal 1978 al 2012, sindaco della stessa città per due mandati consecutivi (1997-2007), consigliere provinciale dal 1985 al 1990.

Dopo la laurea in Giurisprudenza a Napoli, Filippo si avvia alla carriera forense, che abbandona nel 1981, allorché viene assunto in Banca, la Nazionale del Lavoro, dove resterà sino a tutto il 2019, dedicandosi al contempo e con passione alla politica. Proprio ai lunghi anni trascorsi in Banca, soprattutto nel quadro direttivo, è dedicato il volumetto stampato dalle Edizioni Panico di Soleto.

Sul posto di lavoro, il funzionario, che si occupa prevalentemente di finanziamenti alle piccole e medie imprese, esalta il valore umano. Crede ed è vicino ai giovani colleghi ai quali dispensa consigli, e ricorda con affetto alcuni fra i direttori amministrativi, a cominciare da Tito Schipa, pronipote del celeberrimo tenore dagli stessi nome e cognome, del quale racconta il simpatico episodio di quando restò chiuso nel caveau al lume di candela.

In uno dei quindici capitoletti, è anche la storia del collega Nicola Dell’Aquila della filiale di Taranto, che al telefono si presentava sempre nello stesso modo: “Sono un collega e chiamo da Taranto”. Filippo racconta di non averlo mai conosciuto di persona, ma di essere rimasto scioccato, quando la sua improvvisa scomparsa rimbalzò a Lecce attraverso una sola frase contenuta in una mail.

Interessante, inoltre, il contenuto di “Beautiful”, dove narra del collega ex carabiniere, che per via di chioma fluente e mascellone, somiglia al Ridge Forrester dell’omonima fiction americana. Un tipo ambizioso quanto in gamba, che da semplice commesso, diventa direttore di filiale.

In “Come la pelle rovesciata”, titolo preso in prestito da una frase di una lirica del poeta siciliano Franz Maria D’Asaro, conosciuto a Gallipoli, c’è pure spazio per le vicende personali. Toccante quella della morte in ospedale dell’amata madre 91enne, mentre in un’altra stanza c’è il figlio degente dopo un delicato intervento chirurgico. Ed ancora, l’altra del collega calabrese Girolamo Mangiarano, che ignaro della morte avvenuta da mesi in terra natìa, Filippo è convinto di vedere e di salutare all’altezza del passaggio pedonale prossimo al teatro Politeama di Lecce, che impossibilitato a parcheggiare, sta percorrendo in auto.

Di grande effetto, infine, il ricordo di quando, poco più che ventenne e già unico e solo consigliere comunale del Msi all’opposizione, all’indomani del rapimento dell’allora presidente del Consiglio dei ministri, Aldo Moro, parlò da solo nell’aula consiliare, vuota per l’abbandono di tutti gli altri consiglieri.

Toti Bellone
© Riproduzione riservata

 

Foto in alto: Gerardo Filippo

 

La sede Bnl di piazza Sant’Oronzo

La copertina del libro