Esposizione dedicata a Rabindranath Tagore, da sabato 7 (start alle ore 19) a sabato 14 settembre 2024, nella chiesa di Santa Chiara. Coinvolti oltre 60 artisti italiani e stranieri
Con il titolo “Il canto della vita”, è dedicata al poeta, prosatore, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano del Bengala, Rabindranath Tagore, la mostra dei libri d’artista, inserita nel 2018 nell’omonimo progetto internazionale varato dal “Presidio del libro, Archivio del Libro d’artista VerbaManent” di Sannicola. Riproposto in seno alla manifestazione “Lungo le vie dei canti” organizzata dall’Anpi di Copertino, il progetto prenderà forma nella chiesa di Santa Chiara dello stesso paese del Santo dei Voli, san Giuseppe da Copertino, da sabato 7 (start alle ore 19) a sabato 14 settembre 2024.
Nella mostra sono coinvolti più di sessanta artisti italiani e stranieri, la cui produzione risiede nell’interpretazione e nella rielaborazione artistica della vasta produzione saggistica e poetica dello scrittore-pensatore nato nel 1861 a Calcutta e morto nella stessa metropoli indiana nel 1941, primo non occidentale a vincere, nel 1913 all’indomani della pubblicazione del volume “Gitanjali” (Offerta dei canti), impreziosito dalla prefazione del grande poeta irlandese, William Butler Yeats, il Premio Nobel per la Letteratura.
Nella tappa copertinese, del fondatore di un nuovo umanesimo incentrato sull’idea della fratellanza universale senza condizionamenti ideologici, “Il canto della vita” presenta anche i cosiddetti “dipinti cantati” (patachitra) realizzati dalle cantastorie-pittrici del villaggio Naya del Bengala Occidentale.
Il viaggio nella poetica e nella spiritualità della mostra, è una sorta di affondo non solo nell’opera artistica di Tagore, ma nella cultura millenaria indiana ancora pervasa da forti contrasti. In essa, gli artisti-creatori hanno dato vita a organismi viventi in cui i pensieri ed i sentimenti si plasmano in pagine silenti o scritte, in cromatismi violenti o soffusi, paesaggi materici o evanescenti, in complicità con arti e linguaggi in cui l’immaginazione non conosce limiti ed i sensi ad ogni intimo incontro con l’oggetto in forma di libro, sono sollecitati a nuove esperienze plurisensoriali. Ogni libro si offre come un tempio sacro da cui sgorgano stelle, nuvole, alberi, suoni, voci, echi di un’umanità in perenne ricerca del senso del proprio esistere, annullando divisioni e prigionie.
Oltre ai “dipinti cantati” delle donne del villaggio di Naya, nella chiesa di Santa Chiara saranno in visione i “mandala” su tela di seta di Carla Sello, docente di pittura nell’Accademia di Belle arti di Lecce, e le narrazioni fotografiche della fotografa ed antropologa leccese Luciana Trappolino.
Nella serata inaugurale, dopo i saluti istituzionali del sindaco Vincenzo De Giorgi e dell’assessore regionale all’Istruzione ed al Lavoro, Sebastiano Leo, moderati da Maddalena Castrignanò ed intervallati dalla musica di Antonio Franco, sono previsti gli interventi di Carla Sello e Luciana Trappolino, nonché di Urmila Chakraborty, già docente di Mediazione linguistica e Studi interculturali dell’Università degli Studi di Milano, che introdurrà i presenti nell’arte millenaria dei Patachitra. Per l’occasione, verrà proiettato il docu-film “Stories amongs the trees” di Giuseppe Carrieri.
Mercoledì 11 alle ore 18, avvio del workshop “Mandala: archetipo universale”. Giovedì 12 alla stessa ora, inoltre, sul tema “Migranti nel Salento: diritti, (dis)uguaglianze, speranze”, relazioni di Eliana Augusti, presidente del CdLM in governance euro mediterranea delle politiche migratorie, e di Anna Caputo di Arci Lecce solidarietà, introdotte dallo studente universitario Giulio Raganto della sezione Anpi di Copertino.
Toti Bellone
© Riproduzione riservata