Vino - 04 Set 2023

Cupertinum, il rosato “Spinello dei Falconi” fra i Top Wine della guida “Slow Wine 2024”


Spazio Aperto Salento

Premiata la produzione di qualità della Cantina cooperativa “Cupertinum”. Il rosato “Spinello dei Falconi” Salento Igt, ottenuto da Negroamaro in purezza, ha conquistato il riconoscimento di “Top Wine” della guida “Slow Wine 2024” di Slow Food. Si tratta di una valutazione “particolare” riservata a vini dal profilo organolettico ritenuto “eccellente”.

“Il rosato Spinello dei Falconi Negroamaro – viene spiegato in una nota aziendale  – è ormai diventato uno dei simboli enoici non soltanto della storica Cantina di Copertino ma dell’intero Salento. La comunicazione di questo nuovo riconoscimento è arrivata dalla redazione di Slow Wine, precisamente dal direttore Giancarlo Gariglio”.

“Sia in Italia che all’estero – commenta l’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi – siamo da sempre una realtà che dà sicurezza per la qualità dei propri vini. La serietà alla lunga paga e, grazie a questo premio, continuiamo a valorizzare non solo i nostri vini ma anche il territorio e le sue ricchezze turistiche e culturali”.

“La nostra Cantina – sottolinea il presidente Francesco Trono – è in sintonia con gli obiettivi del buono, giusto, pulito di Slow Food, che ha particolare attenzione per la valorizzazione del territorio, dell’ambiente, dei prodotti enogastronomici, proprio per questo siamo contenti di questa affermazione, che conferma i premi ottenuti negli ultimi anni: WineSpectator, Decanter, Joe Bastianich, Vinous, Vitae/Ais, Bibenda/Fis, Veronelli, Vinibuoni, eccetera”.

“Il Salento – aggiunge Pizzolante Leuzzi – è la regione in cui il rosato ha mantenuto i più solidi legami con la tradizione. La vinificazione trae origine dall’antica lacrima, ottenuta un tempo per percolazione del liquido attraverso le trame dei sacchi di iuta che contenevano i grappoli di Negroamaro, poi sostituita dalla vinificazione per alzata di cappello. Dopo la diraspatura, l’uva pigiata viene lasciata fermentare e si attende che la parte solida, costituita dalle bucce, risalga in superficie per formare quello che in gergo viene chiamato, appunto, il cappello. A quel punto si estrae solo il fiore, il mosto leggermente colorato, che termina la fermentazione. Il Rosato è il vino di una notte: nel volgere di poche ore acquista le sue caratteristiche cromatiche, dal rosa corallo alle nuances più tenui. La versatilità negli abbinamenti con il cibo, i profumi, la sapidità e la freschezza sono le principali caratteristiche di questo vino simbolo del Salento”.