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Asl Lecce - 12 Apr 2024

Donazione multiorgano al “Vito Fazzi”


Spazio Aperto Salento

Una donna di 43 anni, deceduta nel Reparto di Anestesia e Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce per emorragia cerebrale, ha donato cuore, polmoni, fegato, reni e cornee. Dopo l’accertamento di morte encefalica, i familiari della donna hanno dato il consenso alla donazione. Il prelievo ha impegnato gli operatori del Reparto diretto dal dottore Giuseppe Pulito, gli operatori del Gruppo operatorio, coadiuvati da medici di diverse discipline e dalla Direzione medica del Vito Fazzi. Coordinatrice ospedaliera del percorso di donazione organi e tessuti è la dottoressa Donatella Mastria.

Questa donazione multiorgano giunge a ridosso della Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti che quest’anno si celebra il 14 aprile. Sono diverse le modalità per esprimere, in vita, il proprio volere sulla donazione post-mortem.

La dichiarazione sulla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità in Comune, rappresenta oggi il principale canale con cui i cittadini possono esprimere la propria volontà. La scelta può essere anche comunicata ad associazioni di volontariato, come Aido-Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (https://aido.it/), o alla Asl di appartenenza. Per contattare l’ufficio preposto occorre scrivere a donazioneorgani@asl.lecce.it. Coordinatrice territoriale donazione organi e tessuti, è la dottoressa Maria Caterina Carbonara.

È possibile inoltre compilare il tesserino del Centro Nazionale Trapianti (sceglididonare.it) o il tesserino blu del Ministero della Salute, o una delle “donor card” distribuite dalle associazioni di settore. In questo caso è necessario stampare la tessera e conservarla nei propri documenti personali.

“Decidere di donare gli organi quando si è ancora in vita – afferma Stefano Rossi, direttore generale Asl Lecce – è una scelta di civiltà e di grande umanità, che dona vita e speranza ad altre persone. Decidere all’atto dell’emissione della carta di identità, comunicarlo alla Asl o alle associazioni di settore, solleva i propri cari dal compito di assumere rapidamente decisioni delicate dopo un evento traumatico. Esprimo profondo cordoglio e gratitudine ai familiari della giovane donna che, in un momento di profondo dolore, hanno scelto di donare vita a chi, senza quel gesto, potrebbe perderla per sempre”.