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Cultura/Ambiente - 26 Ago 2021

“Extracittà: anche questa è Lecce”, il nuovo libro di Mainardi

La pubblicazione denuncia le precarie condizioni in cui versano le campagne


Spazio Aperto Salento

Lo storico leccese Michele Mainardi, torna in librerie ed edicole con un nuovo lavoro sulla città capoluogo. Più esattamente, sulle sue zone extraurbane, meglio ancora, sulle sue aree rurali. Le campagne un tempo disseminate di orti, agrumeti e muretti a secco. E non a caso, il libro ha per titolo: “Extracittà: anche questa è Lecce” (Edizioni Grifo, 15 euro).

Reso possibile dall’intervento del Collegio provinciale geometri e geometri laureati di Lecce, fa parte del Progetto editoriale: “Lecce, urban sprawl” (Lecce, espansione urbana), che ha già prodotto: “Circumlecce: la Tangenziale” e “Oltrelecce:  #storiedifuoriperiferia”, firmati sempre da Mainardi e pubblicati nel 2019 e 2020 dalle stesse Edizioni Grifo.

In quasi duecento pagine corredate da altrettante fotografie in bianco e nero scattate da Carlo Miglietta, in una ventina di capitoletti, il libro  denuncia la precarie condizioni in cui versano le campagne, e si auspica che d’ora in poi, le amministrazioni guardino ad esse con maggiore attenzione, contrastando in ogni modo l’abusivismo e laddove possibile, ponendo rimedio agli sconci esistenti, a cominciare dalla realizzazione delle opere di urbanizzazione, in molti casi avviate ma mai completate.

L’appello di Mainardi è rivolto anche a quei cittadini, che a loro volta sono spesso gli artefici delle brutture documentate dalle immagini fotografiche. Al fine di migliorare quanto è nelle loro possibilità, per essi, lo storico leccese invoca un “cambio di mentalità”.

Fra gli esempi documentati, ci sono le strade dissestate, invase dalle erbacce oppure asfaltate solo per metà, ed in qualche caso sbarrate da grossi blocchi di cemento; le targhe che indicano i nomi delle vie aggredite dalla ruggine o addirittura abbattute; gli ingressi di case e casette chiusi da cancelli cadenti e perfino da vecchie brande; le  belle chiesette come Specchia dell’Alto e Monticchio lasciate in balia dei vandali; i sanitari in disuso gettati ovunque; gli avvisi di vendita o affitto affissi sui pali della luce oppure inchiodati agli alberi.

Le foto riprendono anche gli originali arredi che campeggiano su colonne e terrazzi (statue in gesso ed animali di pietra) e gli avvisi per guardarsi da cani e gatti, sì, proprio gatti, e contro chi si disfa senza ritegno di ogni sorta di rifiuti.

Toti Bellone
 © Riproduzione riservata

 

In foto: particolare della copertina del libro pubblicato dalle “Edizioni Grifo”. In basso: una carrellata degli sconci documentati in “Extracittà”