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Ambiente - 25 Apr 2021

Gal Terra d’Arneo: fermo “no” anche al secondo mega impianto eolico di 14 pale

Il presidente dell’Agenzia di sviluppo locale Cosimo Durante ha inviato le osservazioni ieri


Spazio Aperto Salento

Mega eolico a Salice e a Veglie: fermo “no” del Gal Terra d’Arneo anche al secondo progetto. Dopo le osservazioni presentate nelle scorse settimane sulla Via riguardante il progetto di Iron Solar (7 aerogeneratori, per complessivi 42 mw), l’Istituzione guidata dal presidente Cosimo Durante (in foto) nella giornata di ieri ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente anche le osservazioni al progetto di 14 pale (potenza complessiva 84 mw) proposto da “Enel Green Power”. Di seguito un le osservazioni del Gal Terra d’Arneo.

 

PARCO EOLICO PROPOSTO A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)

Premessa

In data 25 febbraio 2021 è pervenuta, presso i preposti uffici dei Comuni interessati, l’istanza di avvio del procedimento per la Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, relativa ad un impianto eolico, che, qualora approvato, insisterà su un’importante fetta geografica della cosiddetta “Terra d’Arneo”.

In particolare, si tratta di un progetto a firma “Enel Green Power Spa”, che prevede la realizzazione di un impianto eolico composto da 14 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 6 mw, corrispondente ad una potenza eolica complessiva di 84 mw, e che andrà a ricadere nei Comuni di Veglie (LE), Guagnano (LE) e Salice Salentino (LE) e, per via indiretta, nei Comuni di Avetrana (Ta), Erchie (Br) e San Pancrazio Salentino (Br).

Il Progetto

Sinteticamente, si elencano le principali caratteristiche tecniche di ciò che si vuole installare:

– le torri: sono costituite da un cilindro d’acciaio alto ben 135 m in media;
– gli aerogeneratori: il diametro del rotore sarà pari a 170 m, con lunghezza di ognuna delle 3 pale pari a 83,50 m, l’altezza complessiva fuori terra misura quindi circa 220 metri;
– le opere di fondazione: precedute da uno scavo di sbancamento della profondità di 3 metri, con successivo compattamento del fondo dello scavo. Le fondazioni, dalla profondità di 3 metri fino al piano suolo, saranno costituite da colate di calcestruzzo armato.
– viabilità di servizio ai parchi eolici ed elettrodotti.

Osservazioni

Presentiamo di seguito una serie di osservazioni per le quali, alla luce della nostra attività strettamente interconnessa al territorio e alla nostra esperienza, esprimiamo un giudizio fortemente negativo sull’installazione di pale eoliche nel territorio sottoposto a VIA e, pertanto, forte preoccupazioni sulle ricadute, economiche e sociali, che tali opere avrebbero a discapito del modello di sviluppo sostenibile che cerchiamo di praticare da venticinque anni.

MORFOLOGIA DEL TERRITORIO

Il territorio che si intende assoggettare a parco eolico è un territorio agricolo, che in sé raccoglie alcune specificità rurali difficilmente riscontrabili in altre zone. L’area, classificata dalla Regione Puglia come Area intermedia C ai fini dell’attuazione delle politiche comunitarie dello sviluppo rurale, è inserita e tutelata anche dalla disciplina del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR), approvato con DGR n. 176 del 16 febbraio 2015 e pubblicato su BURP n. 40 del 23 marzo 2015. Al riguardo, si specifica che il PPTR ha inserito le zone in questione nella definizione ampia della cosiddetta “campagna profonda”, caratterizzata da estensioni a perdita d’occhio (equidistanti da aree urbane e aree agricole periurbane) di terreni ricchi di macchia mediterranea, intervallata solo da antichi casolari e masserie, espressione di un tempo sì passato, ma da tutelare e salvaguardare con specifiche azioni di recupero; il territorio appare quindi, già per peculiarità morfologica, assolutamente non adatto ad essere convertito in parco eolico, con evidenti ricadute su natura incontaminata e per certi versi “selvatica”, tipica della zona.

ASPETTI IMPATTANTI SUL TERRITORIO

Il Progetto, al di là dell’evidente impatto, anche visivo, che scaturisce dall’installazione di complessive 14 pale eoliche alte tra i 135 e i 165 m, con enormi colate di calcestruzzo e lavori di adeguamento della viabilità a base di catrame e cemento, in un’area in cui oggi esistono solo i sapori e gli odori dell’agricoltura e delle masserie storiche del sapere contadino, presenta anche problemi di sostenibilità ambientale nel lungo periodo. Al riguardo, deve generare allarme il capoverso del progetto sottoposto a Via, nel quale si menziona il ripristino dello stato dei luoghi a fine concessione, e nel quale testualmente viene affermato che lo stesso avverrà “fino ad una profondità di un metro dal piano campagna finito” (cit. S.3 Relazione Generale – Progetto definitivo ottobre 2020, lasciando pertanto irrisolto il tema degli ulteriori due metri in profondità interessati dalle fondazioni in calcestruzzo armato.

Inoltre, è difficile immaginare che una tale quantità di conglomerati cementizi, unitamente al catrame e al bitume dei percorsi di viabilità dedicata ed il maggiore smog che necessariamente verrà prodotto dall’ovvio intensificarsi del traffico e delle presenze umane nella zona, non abbia impatto indiretto, ma non meno importante, sulla qualità dei terreni e delle produzioni agricole della zona, oggi caratterizzate da elevati standard qualitativi, riconosciuti anche da denominazioni protette.

ASPETTI IMPATTANTI SU ECONOMIA DEL TERRITORIO

L’economia del territorio esaminato è di tipo agricolo, contraddistinta da aziende agricole (singole e costituite in cooperative) operanti soprattutto nel settore vitivinicolo e oleario (seppur con le criticità a seguito dell’epidemia del batterio denominato “Xylella fastidiosa”). Questi agri così imponenti vedono anche la presenza di antiche masserie (in attività o dismesse), che testimoniano la presenza di antichi insediamenti di agricoltori e allevatori che da secoli animano il settore primario, ancora trainante dell’economia della zona.

Dal punto di vista strettamente vitivinicolo, ricordiamo che sulla zona insiste la Salice Doc, la quale interessa anche Veglie attraverso lo snodo della strada del vino denominata ”Vigna del Sole”, che raggiunge altri comuni interessati dal progetto sottoposto a Via, quali Guagnano e, nel brindisino, San Pancrazio Salentino.

Al riguardo, si ritiene fondamentale menzionare il progetto del GAL, in fase di approvazione di progetto esecutivo da parte della Regione Puglia, di istituire una ciclovia del vino, capace di intercettare migliaia di presenze ogni anno, non solo tra i turisti in cerca di sport e aria pulita, ma anche all’interno della popolazione locale, che sempre più avverte il bisogno di un ritorno alle proprie origini rurali. La ciclovia del vino rappresenta un mezzo innovativo, capace di replicare l’esperienza della ciclovia dell’acqua dell’Acquedotto Pugliese, attualmente in fase di completamento, e che integra un’offerta di turismo sportivo ed esperienziale difficilmente riproponibile in altri territori. È di facile comprensione come l’installazione di pale eoliche alte fino a 165 m (altezza complessiva con pale prevista 220 m) e con viabilità dedicata a base di catrame e bitume, deturperebbe un patrimonio ambientale ad oggi incontaminato, per estensioni di centinaia di ettari, rendendo assai meno attrattiva e, per certi versi anche inutile, un’opera così importante ed innovativa per il territorio, capace di creare maggior appeal per le aziende agricole presenti lungo la via, che potrebbero ricevere visite guidate e posti di lavoro per associazioni di giovani del territorio, che completerebbero l’offerta attraverso la divulgazione di storie e racconti dei luoghi visitati dagli utenti in bicicletta.

Peraltro non si tratterebbe dell’unica ricaduta economica sulla zona; ricordiamo infatti che il GAL Terra d’Arneo già dal 2017 sta attuando la sua Strategia di Sviluppo Locale “Parco della Qualità Rurale Terra d’Arneo”, finanziata ai sensi della Misura 19 del PSR Puglia 2014/2020, incentrata sul tema del “Turismo Sostenibile” e che, in tal senso, sono stati emanati una serie di bandi pubblici in sostegno degli imprenditori locali interessati ad investire sul territorio e creare una rete di servizi ecosostenibili integrati in favore di turisti e utenti limitrofi. L’impatto del realizzando Parco Eolico avrebbe effetti devastanti sulla buona riuscita delle iniziative imprenditoriali su menzionate, le quali ne risulterebbero direttamente (calo dei guadagni a seguito del minor afflusso di turisti) ed indirettamente (minor appeal della zona) danneggiate. È da comprendersi, dunque, la preoccupazione nostra, dei nostri beneficiari di sostegno e della cittadinanza attiva tutta circa le conseguenze che tale modificazione paesaggistica avrebbe sull’economicità di aziende che da anni operano laboriosamente sul territorio, generando reddito per se stessi e per famiglie di dipendenti e collaboratori e che hanno il pregio di trasferire di generazione in generazione conoscenze e saperi della tradizione contadina, che diversamente andrebbero irrimediabilmente persi. La tutela della sopravvivenza di tali attività, con le quali condividiamo un percorso comune, in alcuni casi da decenni, unitamente alla salvaguardia di un patrimonio culturale contadino unico nel suo genere, ci impone un intervento deciso contro qualsiasi intervento che danneggerebbe in modo ingiusto ed irreparabile un lavoro costante e minuzioso di crescita comune sostenibile in corso dalla fine degli anni ’90.

ASPETTI IMPATTANTI SU DINAMICA SOCIALE DEL TERRITORIO

Il territorio di Terra d’Arneo è un territorio dalla socialità vivace, tipica di una zona geografica interessata nei secoli da penetrazioni culturali di varia specie, che hanno prodotto una mescolanza di identità mediterranee molto forti.

La tradizione contadina e rurale trova poi la massima espressione in quella voglia di rivalsa e di conquista sociale che è sfociata nelle famose lotte contadine di Terra d’Arneo del 1949/1950. La società odierna, ed il GAL in prima linea, si reputano eredi di tale voglia di riscatto e di dignità sociale, che hanno trasformato la Terra d’Arneo da terra inospitale e difficile a perla del turismo locale e nazionale, meta di prestigio del turismo internazionale e centro di eccellenza dell’enogastronomia. Da menzionare le straordinarie strutture ricettive, spesso provenienti da antiche strutture agricole e coloniche recuperate, che immergono il visitatore in quello che davvero l’Arneo rappresenta per chi lo vive ogni giorno con passione e dedizione. La zona sulla quale si vogliono installare le pale eoliche, tra l’altro, è inserita tra i paesaggi rurali d’interesse storico attualmente censiti nel territorio regionale. La scelta di modificare il paesaggio con strutture di cemento e ferro alte fino a 220 m innescherebbe un processo di regressione sociale rispetto alle lotte per l’emancipazione che abbiamo vissuto negli ultimi 70 anni. Esso sarebbe infatti un pericoloso segnale di inversione di tendenza rispetto a quanto si è cercato di realizzare negli ultimi anni, e cioè un futuro verde, ambientalista e quanto meno impattante sul territorio possibile. La scelta di installare attrezzature di tale portata, pertanto, avrebbe un duplice aspetto negativo sulle dinamiche sociali del territorio:

– minore occupazione derivante da una perdita sostanziale di reddito dell’industria turistica attualmente in forte espansione (ed ovviamente questo ricadrebbe sulle fasce più deboli della popolazione attiva e cioè precari, donne e giovani);
– un minor senso civico verso il rispetto della natura ed il progresso sostenibile, che da sempre cerchiamo di sostenere e stimolare, e che questo progetto con una sorta di ritorno al passato, metterebbe seriamente a rischio.

Alla luce di quanto sopra esposto, chiediamo pertanto che NON si dia luogo a questo progetto di Parco Eolico, su cui esprimiamo preoccupazione e giudizio fortemente negativo.

dott. Cosimo Durante
Presidente del Gal Terra d’Arneo

 

 

Comunicato