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Gallipoli/Ambiente - 15 Ott 2024

Rilasciate in mare aperto tre tartarughe marine


Spazio Aperto Salento

Rilasciati al largo del porto di Gallipoli tre esemplari di tartaruga marina “Caretta caretta” tratti in salvo, recuperati e presi in cura dal Centro specializzato di Calimera. Assieme al personale della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Gallipoli, alla presenza della consigliera comunale con delega all’ambiente Rossana Nicoletti, i tre esemplari, in grado di potersi procacciare il cibo autonomamente, sono stati lasciati liberi in mare aperto.

 

“É stato emozionante – dice la consigliera Nicoletti – assistere sulla motovedetta della Guardia Costiera al rilascio in mare delle tre tartarughe salvate e ritornate libere nel loro habitat naturale. Sicuramente sono state fortunate ad essere recuperate mesi fa, in particolare l’esemplare più grande, ritrovata in mare in difficoltà a causa della plastica che aveva ingerito in forti quantità. Purtroppo non sono episodi rari e ci devono far riflettere su quanto sia dannoso l’inquinamento dei mari da plastiche che, se ingerite, possono portare alla mortalità per lacerazione, ostruzione o perforazione del tratto gastrointestinale di questi splendidi esemplari. La plastica è il nemico numero uno della fauna marina, con il rischio gravissimo della frammentazione in piccole parti diventando microplastiche che, attraverso la catena alimentare, possono finire anche negli organi umani. Noi, dal canto nostro, continuiamo la nostra campagna di sensibilizzazione sul territorio per cercare di ridurre i rifiuti, educando al loro riuso, differenziando correttamente. Questi esemplari di tartaruga Caretta caretta hanno scelto le nostre splendide spiagge e l’acqua pulita del nostro mare, per i loro nidi, facendo così proclamare, da Legambiente, nel 2024Gallipoli città amica delle tartarughe marine; quest’estate abbiamo assistito alla schiusa delle loro uova, uno degli spettacoli più belli e fragili della natura, che ci deve ricordare l’importanza di proteggere il nostro ambiente per le generazioni future”.