L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Lecce aderisce alla “Giornata nazionale di digiuno contro il genocidio a Gaza”, in programma domani, giovedì 28 agosto 2025. L’iniziativa, voluta dagli operatori e dalle operatrici del Servizio sanitario nazionale, è stata promossa per dire “basta con la distruzione di Gaza e il massacro della popolazione ricordando che anche i sanitari stanno pagando un prezzo a questa crudele guerra”. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità almeno 1.400 operatori hanno perso la vita, anche nel corso dell’esercizio delle loro funzioni.
“Questa strage senza fine – dice Antonio De Maria (in foto), presidente dell’Ordine – ci addolora e ci colpisce come esseri umani, ma anche come medici, per questo aderiamo all’iniziativa che partita con un piccolo gruppo di professionisti della sanità, si è poi estesa a macchia d’olio in tutte le regioni italiane. Il mio pensiero va alla popolazione inerme, a quei medici e infermieri che hanno deciso di rischiare la loro vita, sino anche a perderla, per amore del prossimo. Auspico che questo giorno di digiuno che attraversa la sanità italiana scuota le coscienze e spinga tutti a una protesta corale contro il genocidio in corso. Alla violenza opponiamo la resistenza pacifica che spesso è più potente di un’arma”.
“Il ripudio della guerra – si legge in una nota dell’Ordine dei Medici di Lecce – viene espresso con il digiuno, ma anche con precise richieste volte a chiedere al Governo la sospensione immediata di accordi militari e forniture di armi ad Israele, ma anche un impegno per un cessate il fuoco oltre all’apertura di corridoi umanitari per l’ingresso di aiuti alimentari e sanitari; alle aziende ed istituzioni sanitarie, agli ordini professionali, alle società scientifiche, alle università e centri di ricerca di adottare formalmente una dichiarazione dove si riconosca il genocidio in corso e si affermi l’impegno delle istituzioni a contrastarlo con ogni mezzo a disposizione; ai medici, ai farmacisti, ai pazienti, alle Regioni, ai Comuni, di aderire alla campagna di boicottaggio No Teva promossa da sanitari per Gaza e BDS (campagna globale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele) contro la casa farmaceutica israeliana Teva, per la risoluzione di contratti in essere o il declinare di accordi futuri”. (red.)