Appuntamento giovedì 28 agosto 2025, alle ore 21, in piazza Maria Santissima del Rosario
Prima serata della rassegna cinematografica “Ritratto di famiglia” giovedì 28 agosto 2025, alle 21, in piazza “Maria Santissima del Rosario”, a Guagnano, con la proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. La pellicola è ispirata alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito atti di bullismo e cyberbullismo da parte dei compagni di scuola.
La rassegna, organizzata da Arcy Rubik in collaborazione con il Comune di Guagnano, è stata finanziata nell’ambito della terza edizione dell’Avviso “Futura. La Puglia per la parità”, iniziativa promossa dal Consiglio regionale della Puglia con l’obiettivo “di sostenere progetti culturali finalizzati alla sensibilizzazione sul tema della parità di genere”.
“Ritratto di famiglia,” organizzato in collaborazione con il Comune di Guagnano e la Commissione Pari Opportunità, è una rassegna che esplora la famiglia mettendo al centro la prospettiva femminile. Questa iniziativa mira ad indagare il ruolo della donna all’interno del nucleo familiare, evidenziando le sue sfide, le sue conquiste e la complessità delle sue esperienze. Attraverso una selezione di film che trattano temi come l’emancipazione, l’equilibrio tra carriera e vita domestica, e le dinamiche di genere, la rassegna intende stimolare una riflessione profonda sul contributo fondamentale delle donne nella costruzione delle relazioni familiari e sociali (info@arcirubik.it – tel. 3662933859).
Andrea Spezzacatena aveva appena compiuto 15 anni quando decise di togliersi la vita. Andrea, un ragazzo apparentemente solare, aveva ottimi voti a scuola e un ottimo rapporto coi genitori. Il suo gesto fu quindi totalmente inaspettato e rimase senza spiegazione finché sua madre dopo la sua morte è entrata nel suo profilo Facebook e ha ricostruito l’inferno che suo figlio stava passando tra atti di bullismo e cyberbullismo a scuola. Il film, narrato dalla voce di Andrea dall’aldilà, ci racconta come il ragazzo sia arrivato a pensare di non avere altra via d’uscita e rappresenta un potente monito sulla pericolosità di quelle parole e di quei gesti che in apparenza ci possono sembrare innocui.