Spettacolo - 07 Ott 2021

Il concerto di Zucchero a Otranto: due ore di buona musica

Martedì scorso spettacolo nell’area del Fossato del Castello Aragonese. L’artista emiliano ha regalato al pubblico salentino momenti di eccezionale coinvolgimento  


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“A Sanremo nessuno si accorse di me e nessuno mi faceva fare serate, tranne un leccese di cui mi spiace non ricordare il nome. Mi organizzò 15 date. Ricordo Matino, Ugento, Torre San Giovanni. Non potevo permettermi una band e me ne procurò una di leccesi, tutti bravi ragazzi. Uno si chiamava Donato: chissà che fine ha fatto”.

Non aveva bisogno di conquistare gli spettatori accorsi al concerto di martedì 5 ottobre a Otranto, il bluesman Zucchero. Per questo bastava, è bastata la sua musica. Ma aver pronunciato queste parole, da una parte lo ha avvicinato ancora di più al pubblico, e dall’altra ha confermato le doti di umanità dell’uomo e dell’artista.

Doti riaffermate quando dalla platea, una fan gli ha urlato, ma solo per farsi sentire: “Sei stato troppo tempo  lontano da qui, ci hai traditi”, e lui ha risposto: “Sì, ma mi sono pentito e per questo sono tornato”. Ed ancora, quando un altro, udito il nome Donato riferito appunto ad uno dei componenti la band che gli venne prestata, più di trent’anni fa, ha aggiunto: “Quel Donato sono io”, e fra le risate generali, gli ha risposto: “No, non puoi essere tu. Quel Donato aveva tutti i capelli”.

Eravamo quasi 1.500, nel Fossato del Castello Aragonese messo a disposizione dall’Amministrazione comunale. Più altri 3-400, fors’anche di più, affacciati, gli orecchi tesi, sul lungo tratto di mura difensive.

Zucchero, all’anagrafe Adelmo Fornaciari da Reggio Emilia, 66 anni, ha accontentato tutti. Intonando le canzoni fresche di battesimo di “Inacustico & More”, l’album creato durante i mesi di segregazione a causa del Covid.

“Non se ne poteva più di stare chiusi in casa”, ha sottolineato allorché ha fatto cenno proprio alla sua nuova fatica creativa e discografica. E regalando i vecchi successi, quelli che lo hanno reso una rock star internazionale, uno dopo l’altro sottolineati dagli applausi convinti ed appassionati che meritano le rime dei poeti: “Piovono baci dal cielo”, “Ghiaccio in fondo ai tuoi occhi, il mare in fondo ai tuoi occhi, il vento in fondo ai tuoi occhi”, “Pioggia sarò e pioggia tu sarai”.

Due ore, bis compresi, di buona musica. Bastano queste due sole parole per definire il concerto otrantino organizzato nell’ambito del “Over Sound Festival” da MP Company, Salvatore Pagano e Vulcano Concerti. Buona per l’indiscusso valore dei testi di Zucchero, impegnato alle chitarre ed al piano elettrico, buona per la qualità, altrettanto indiscussa, dei musicisti che lo hanno accompagnato: la chitarrista e cantante made in Virginia, Kat Dyson, ed il polistrumentista targato New Orleans, Doug Pettibone.

Toti Bellone
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In foto: un momento del concerto tenuto ad Otranto dal bluesman Zucchero Fornaciari