Nato nel 1943, è il primo rosato imbottigliato in Italia. Per celebrare il “compleanno” di questo prodotto salentino di qualità, l’azienda ha voluto dare un tocco di eleganza e di raffinata sobrietà alla veste tipografica della storica etichetta
La mitica e pluripremiata etichetta “Five Roses” compie 80 anni. “Compleanno” importante in Casa Leone de Castris, l’antica cantina di Salice Salentino, negli anni protagonista nel mondo di numerosi successi commerciali, ma anche di rilevanti “primati” a livello regionale e nazionale. Fra questi, spicca quello relativo, appunto, al “Five Roses”, il primo vino rosato imbottigliato in Italia. Nacque nel 1943, grazie ad una felice e lungimirante intuizione di Pierino Leone Plantera, condivisa dalla moglie Maria Luisa de Castris. Si tratta dei nonni di Piernicola Leone de Castris, l’attuale timoniere dell’azienda, succeduto al padre Salvatore verso la fine degli anni Novanta.
Five Roses 1943
La prima bottiglia di Five Roses, all’epoca un “inedito” rosato considerato in precedenza quasi versione di secondo livello del “robusto” rosso di Negroamaro, venne prodotta verso l’ultimo trimestre del 1943, ovvero nei primi mesi dopo l’8 settembre, giorno dell’annuncio dell’Armistizio. Erano momenti molto difficili: l’Italia era divisa in due, con il Nord ancora sotto il controllo nazi-fascista. Proprio in quel periodo, quando era molto problematico perfino disporre di bottiglie nuove per l’imbottigliamento (per la prima produzione di Five Roses furono riciclate bottiglie di birra, consumate dagli Alleati e raccolte a Brindisi a cura dell’azienda Leone de Castris), arrivò la prima grossa commessa dell’innovativo vino.
Nel libro “Salvatore Leone de Castris. Il padre Piero e il figlio Piernicola, una famiglia dedicata alla vitivinicoltura” (Horizon Officine Grafiche, 2008), pubblicato a cura del giornalista Adolfo Maffei, a proposito del Five Roses, a pagina 59 si legge:
“La storia del nome inglese (Five Roses, ndr.) è ormai una leggenda nell’ambiente vitivinicolo internazionale. Narra della visita a Salice di un ufficiale americano di origini italiane, Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze armate alleate, il quale va in estasi quando degusta quel vino rosato appena imbottigliato ma ancora senza un nome. Piero aveva deciso di iniziare a nominare i suoi vini con le denominazioni delle tenute da cui proveniva l’uva, tradizione che continuerà con quasi tutte le etichette attualmente in listino, e per quel rosato sublime aveva scelto Cinque Rose, dal nome di una contrada del paese battezzata così a ricordo della tradizione di famiglia che per intere generazioni, curiosamente, ha prodotto cinque figli. Il generale americano, entusiasmato dalla degustazione, ordinò all’azienda una grossa fornitura di questo rosato, e così, con un’intuizione di alta scuola di marketing, don Pierino tradusse in Five Roses l’etichetta, sperando fortemente che quella prima spedizione avrebbe significato il lancio internazionale del suo prodotto”.
In effetti il Five Roses non deluse le aspettative. Non solo. Gradualmente conquistò molti mercati americani ed internazionali, fino a divenire, sempre più, una vera e propria bandiera del “Made in Italy” di qualità. E ancora oggi è uno dei maggiori fiori all’occhiello dell’antica Cantina salentina, fondata nel 1665 da Oronzo Arcangelo Maria Francesco de Castris, conte di Lemos.
Il Five Roses è un Igt Salento ottenuto per il 90% da uve Negroamaro e per il 10% da uve Malvasia Nera di Lecce. Dal colore “rosa cerasuolo cristallino”, ha sentori fruttati di ciliegia e fragolina di bosco. Viene presentato come “fresco, morbido e piacevolmente persistente”. Al momento è uno dei prodotti aziendali più diffusi all’estero (viene importato soprattutto da Stati Uniti, Germania, Olanda, Belgio, Regno Unito, Canada, Cina e Giappone).
P. Leone de Castris
“Con l’imbottigliamento di marzo 2023 del vino ottenuto dalle uve vendemmiate nella passata stagione – sottolinea Piernicola Leone de Castris – il Five Roses raggiunge l’ottantesima produzione. Siamo fieri per questo prodotto che è uno dei vini italiani più antichi, conosciuti e apprezzati nel mondo”.
Per celebrare lo speciale “compleanno” di questo prodotto salentino d’eccellenza, l’azienda ha voluto dare un tocco di eleganza e di raffinata sobrietà alla veste tipografica della storica etichetta che, nelle intenzioni dell’azienda, “unisce passato, presente e futuro”.
“Il giallo dell’etichetta e il rosso del lettering – spiega Piernicola Leone de Castris – sono sempre stati i colori del Five Roses, che oggi vengono riproposti con uno stile moderno ed incisivo, puntando a fare del nome un logo iconico. Anche il packaging – conclude – si tinge di giallo per un maggiore impatto, così come il nuovo claim che sintetizza questo entusiasmante progetto: Bevirosa, scegli il giallo”.
Rosario Faggiano
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Foto in alto: il Five Roses 2022 con la nuova elegante etichetta