“Il museo nell’epoca dell’intelligenza artificiale e della cancel culture”. È il tema dell’incontro che si terrà martedì 9 dicembre 2025, alle ore 18, all’Auditorium del museo provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce. Relatore sarà il professore Raffaele Casciaro, dell’Università del Salento. La conferenza sarà preceduta dal resoconto dell’attività curata nel 2025 dall’associazione “Sala delle Asse” e seguita dall’illustrazione delle sue attività future.
“Touchscreen, animazioni virtuali, apparati multimediali – si legge in una nota di UniSalento – entrano sempre più frequentemente negli allestimenti dei musei, soprattutto di quelli di nuova istituzione. Intanto la ricerca si sposta dalle sale dei musei, dalle biblioteche e dagli archivi e ricorre alla rete, usa l’intelligenza artificiale per compilare le bibliografie e per comparare le immagini. Quindi, se da un lato occorrerà sempre di meno raggiungere i luoghi dove si conservano le opere o i libri, dall’altro anche quando la soglia di quei luoghi sarà oltrepassata, la fruizione sarà ancora mediata da schermi, visori e altri apparati. Ingenti finanziamenti vengono destinati non solo alle banche dati e ai repertori virtuali, ma anche ai musei virtuali, una vera e propria realtà surrogata. Dunque la domanda che non può essere più elusa è: fino a che punto tutto questo finisce di essere uno strumento di lettura della realtà e diventa invece una sostituzione dell’esperienza reale? L’altra questione cruciale nella gestione del patrimonio culturale e che verrà affrontata nel corso della conferenza, è quella della rilettura della storia che può comportarne la cancellazione, quando la memoria che la storia porta con sé viene considerata scomoda, politicamente scorretta o portatrice di valori non più accettabili: è la cancel culture, che rimuove statue, cancella iscrizioni, elimina, se non il problema, la sua immagine. Rispetto ad entrambe le sfide, il museo può essere ancora il luogo dove l’oggetto viene percepito nella sua autenticità e al tempo stesso tolto dalla trincea delle mode culturali e trasposto in una dimensione contemplativa e di studio”.