Vino - 30 Mar 2023

Il salicese Gianfrancesco Innocente fra gli autori del volume “Sciampagna”

L’opera sarà in libreria il 28 aprile. Verrà presentata in anteprima al Vinitaly il 2 aprile


Spazio Aperto Salento

Un salicese fra gli autori del volume “Sciampagna, lo spumante classico italiano” (Edizioni Studium, 2023, pagine 248). Si tratta di Gianfrancesco Innocente, 42 anni, attualmente residente ad Ancona, sommelier da circa 10 anni, da sempre appassionato di enologia e vitivinicoltura italiana e salentina.

Innocente ha firmato il volume assieme a Sabrina Aureli, Cristina Baglioni, Marzio Berrugi, Lorenzo Boscherini, Mariella Dubbini, Pierdario Fasciano, Alice Lupi, Monica Mancini, Antonio Mazzitelli, Raffaella Mosca, Paolo Peira, Andrea Posani, Enrico Zamboni e Giampaolo Zuliani. L’opera, che arriverà in libreria il prossimo 28 aprile, verrà presentato in anteprima al Vinitaly di Verona, il 2 aprile.

“C’era una volta, e c’è ancora – viene spiegato in una nota –  la Sciampagna, quella parte dell’Italia enologica che da oltre un secolo si dedica alla produzione di vini rifermentati in bottiglia. Prendendo le mosse dalla sua storia e dai luoghi enografici originari, gli autori del libro Sciampagna. Lo spumante classico italiano hanno intrapreso un viaggio effervescente dedicato al metodo classico italiano. Le tappe del percorso conducono poi i lettori alla scoperta dei tratti enologici caratteristici dei processi di spumantizzazione sino ad arrivare all’indagine degli aspetti sensoriali naturalmente presenti in questo vino speciale”.

“Il viaggio – si legge ancora nella nota – prosegue verso la ricerca dei principi tecnici dell’abbinamento cibo/vino fino ad approdare ad esempi pratici con preparazione di alta cucina. Il mondo degli enogrammi delle bottiglie del vino effervescente (tappi, etichette…), sono tratti eloquenti del panorama contemporaneo dell’enologia italiana, elementi di comunicazione privilegiata che ci aiutano a definire di primo impatto alcune caratteristiche delle etichette. Il viaggio diviene infine circolare e in un gioco di rimandi e di riflessioni si ritorna ad indagare nella storia che si veste dei colori della pittura settecentesca di Jean-François De Troy e Nicholas Lancret fino a giungere alla musica di Giuseppe Verdi che con le sue note rimanda subito alla Bella Époque. Il tempo che scorre è incapace di far sfiorire l’appeal che le bollicine esercitano sui degustatori. In questo gioco continuo di seduzione emerge chiaramente il nesso indissolubile tra effervescenza e festa”.

“Il lavoro – conclude la nota – è stato curato da Giampaolo Zuliani che ha disegnato il percorso di indagine attraverso una mappa non precostituita, ma che è naturalmente lievitata durante i primi abbozzi di scrittura. Il quadro complessivo che emerge si compone di piccoli frammenti come un mosaico ricco di tessere diverse ma che riflettono le medesime luci a cui tendono: raccontare un nuovo vino, unico e distintivo. Lo spumante classico italiano, figlio sì del nobile Champagne, ma che è riuscito a definirsi nel tempo con un proprio carattere ed una propria identità visibile in particolare nei luoghi più vocati della spumantistica italiana”. (red.)