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Recensione - 03 Set 2024

“La Contea. Storia d’arme e d’amore in terra d’Otranto”

Il romanzo storico del salentino Luigi Giorgino è “originale, vivace e coinvolgente"


Spazio Aperto Salento

“La Contea. Storia d’arme e d’amore in terra d’Otranto”. È il titolo del volume firmato da Luigi Giorgino, pubblicato da “IoScrittore”, del Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Oltre ad essere ben scritto, con dovizia di particolari e proprietà di linguaggio, “La Contea” è un romanzo, del difficile genere “storico”, che avvince come un “giallo”, si segue come una storia d’amore, ed allo stesso tempo, non si vorrebbe mai finire di leggere.

Le più di trecento pagine di cui si compone, si devono ad uno scrittore leccese appassionato di Letteratura, che nella vita faceva ben altro mestiere. Luigi Giorgino, classe 1958, oltre ad essere stato un avvocato, faceva il giurista d’impresa specializzato nelle opere pubbliche, e dirigeva  un’Associazione di categoria. Ed in quest’ambito, ha scritto e pubblicato su temi giuridici ed economico-finanziari, per Il Mulino su “Stato e Mercato” e per Maffioli sulla “Rivista trimestrale degli appalti”.

Travolto, nel 2013, dalla crisi delle costruzioni, dopo una breve parentesi come gestore di un bed&breakfast, ha cambiato pagina e si è dedicato allo studio dell’altra sua passione, la Storia. Dopo il non meno interessante esordio con “Il cavallo della Sacra Corona” (I libri di Icaro, 2021), “La Contea” nasce dall’incontro di entrambe, e col sottotitolo “Storia d’arme e d’amore in Terra d’Otranto”, fra l’abbazia di Cerrate ed i territori dell’antica  Contea di Lecce, narra le vicende, che all’indomani dell’Anno Mille, si svilupparono attorno al protagonista del romanzo, il giovane Lupo, poi diventato nobile cavaliere.

Tali vicende, prendono il via proprio a Cerrate, dove Lupo impara l’arte del tiro con l’arco dal frate della chiesa greco-bizantina, Paolo, assiste all’uccisione dei genitori da parte dei pirati saraceni, e trova poi riparo a Lecce, dove s’innamora di Emma, figlia del conte normanno Accardo e futura badessa del Monastero delle Benedettine, ancora oggi esistente in San Giovanni Evangelista. Fra guerre, intrighi e tradimenti ai quali non è estraneo il ruolo della Chiesa, a Lecce capeggiata dal perfido vescovo Gualtiero, Lupo assiste alla capitolazione ed alla rinascita della Contea, ed in definitiva alla vittoria del bene sul male, sconfitto grazie anche ai buoni servigi resi da una misteriosa donna dei boschi, Viridiana, da molti additata come una Strega.

Pochi romanzi, specie se “storici”, riescono a lasciare traccia anche dopo un’attenta lettura. Originale, vivace e coinvolgente, “La Contea” di Luigi Giorgino è uno di quei pochi.

Toti Bellone
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