• mercoledì , 23 Ottobre 2024

Salento - 25 Lug 2022

La denuncia ambientale del film-documentario “Inferno in Paradiso”


Spazio Aperto Salento

Nei giorni scorsi, un inedito quanto importante film-documentario di denuncia ambientale girato fra Lecce e provincia, Brindisi e Taranto, è stato proiettato nello spazio incontaminato di “Ritorno alla Terra”, l’oasi della Valle della Cupa, nel rione Riesci di Arnesano, creata dal giornalista Vito Antonio Pati, noto anche come Mago Fracasso. La sua eco ha subito fatto il giro del Salento, e ad horas, la visione è stata richiesta ed offerta in piazza a Torre Mozza, Acquarica del Capo (castello medievale), Tiggiano (palazzo baronale), Mesagne (chiostro del convento dei Cappuccini), nella frazione di Nardò, Boncore (le Fattizzie), a Manduria (locali di via Bruno), ed altre sono state fissate per il prossimo mese di settembre.

Il docu-film, che non ha ancora trovato inserimento nel circuito della distribuzione ufficiale, è “Inferno in Paradiso”, della regista italo-svizzera Tiziana Caminada, ed è stato realizzato in quasi cinque anni di riprese, prima di essere consegnato, nel 2021, alla produzione (Les  Film Zorr e Framevox). Il tema base della narrazione, è l’inquinamento dell’aria e della  terra, complici, così come documentato nella pellicola, i fumi e le polveri sottili della centrale a carbone di Cerano, del Petrolchimico di Brindisi e dell’ex Ilva di Taranto, nonché degli sversamenti nella miriade di pozzi abusivi scavati a partire dagli Anni Sessanta, e dell’immissione nelle discariche, anch’esse abusive, degli scarti delle fabbriche artigianali ed industriali che hanno agito fuori dalla legge.

Il film è nato sulla scorta della lettura, da parte di Tiziana Caminada, del libro “Sos Salento. Paradiso perduto?” (edizioni Lupo), dello scrittore svizzero Giovanni Sammali, originario di Salve, il paesino del Capo di Santa Maria di Leuca. La regista era abituata a guardare al Salento proprio come ad un Paradiso, fatto di mare pulito e coste selvagge, terra sana e fertile disseminata di olivi secolari (oggi annientati dalla Xylella), oltre che di bellezze storiche caratterizzate dall’unicità del Barocco. Ma nel libro di Sammali ha trovato anche… l’Inferno, e per saperne di più, il Salento lo ha scandagliato in lungo ed in largo. Ha intervistato esperti, ambientalisti, amministratori, medici, religiosi, persone colpite dal cancro e parenti di bambini, giovani ed anziani, che il cancro aveva nel frattempo ucciso. Ha fatto parlare gli uni e gli altri di Cerano, dell’ex Ilva, del Petrolchimico, ed ancora, delle discariche di Salve, Burgesi di Ugento e Castellino di Nardò, e del viavai di camion carichi di rifiuti velenosi, provenienti anche dal Nord.

Alla fine, ha messo tutto in un documentario di quasi due ore (nella versione originale quasi il doppio), dove accanto alle brutture, ci sono però pure le immagini dei luoghi e delle eccellenze che hanno proiettato l’antica Terra d’Otranto fra le mete turistiche preferite a livello mondiale. Così come si evince dallo stesso titolo, “Inferno in Paradiso”, il messaggio del documentario è comunque di speranza. Perché l’Inferno fatto di fumi nocivi, falde compromesse e discariche piene di rifiuti, anche tossici, con la ritrovata coscienza ambientalista dell’uomo, compresi alcuni politici, può essere arginato e finanche sconfitto, ed il Paradiso che è ancora davanti agli occhi di tutti, salentini e visitatori, mantenuto in vita, ed anzi migliorato.

Non a caso, con l’intervista al suo artefice, ripreso in compagnia dell’agnello chiamato Oronzo, e le immagini della cava nel quale è stato realizzato e continua ad evolversi, nella pellicola è inserito proprio il progetto di “Ritorno alla Terra”. Un progetto che mira al recupero del rapporto uomo-natura, anche e soprattutto in termini di sostenibilità.

L’importante pellicola, che dovrebbe essere vista dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, Università comprese, nelle fabbriche, nelle Parrocchie, e perché no, al cinema, si avvale della direzione alla fotografia di Yves Mathey, del montaggio di Lorenzo Valmontone, del sound design di Eleonora Polato, del mixaggio di Studio Masè Denis Sechaud, della grafica di Pixinside, della danza di Maristella Martella e delle musiche di Rocco Nigro, Sud Sound System, Officine Zoè e Terracala. “Inferno in Paradiso” è dedicato a Giorgio Di Ponzio, di Taranto, morto a soli 15 anni, ed al sociologo e giornalista di Corsano, Luigi Russo, presidente dell’associazione “Sos costa Salento” e del Centro servizi volontariato Salento, scomparso nel 2019.

Toti Bellone
© Riproduzione riservata

 

In foto: un momento della proiezione del film-documentario negli spazi di “Ritorno alla Terra”