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Cultura - 19 Set 2025

“La figura tra realtà e magia”, mostra di pittori salentini a Lecce


Spazio Aperto Salento

Le tele dei pittori salentini attivi tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, assieme a quelle di quattro viventi, in mostra a Lecce, nell’ex chiesa di San Sebastiano, oggi sede della Fondazione Palmieri, in via dei Sotterranei, alle spalle di piazza Duomo. L’iniziativa è del giovane studioso, collezionista e ricercatore leccese Valerio Terragno, che sulle pareti dell’unica navata dell’ex luogo di culto dove sopravvivono alcuni preziosi affreschi del XVI secolo (Madonna del Buon Consiglio, Santissimo Crocifisso, Madonna del Soccorso, Pietà), ha convogliato trentatré lavori di ventiquattro artisti, riassunti nel titolo: “La figura tra realtà e magia”, che salentini e turisti, potranno ammirare da sabato 20 settembre, giorno dell’inaugurazione fissata per le ore 18.30, a sabato 4 ottobre 2025.

La mostra organizzata da Terragno, da anni impegnato a risvegliare l’interesse verso la produzione degli artisti locali, comprende opere i cui autori si sono cimentati nell’esecuzione di ritratti, soprattutto figure femminili e mitologiche, ma anche di scene di genere o tratte dalla vita quotidiana. Tra di essi, il marchigiano d’origine, Virgilio Carotti, il leveranese Geremia Re, ed i “figurativi” Gaetano Giorgino ed Amerigo Buscicchio, entrambi leccesi. E non mancano i capolavori di Gabriele Lenti e Luigi (Gigi) Balzani, Gabriele Caiulo, attivo a Parigi negli Anni Trenta del secolo scorso, sino all’unico “orientalista” dell’Ottocento mai espresso dalla Puglia, Vincenzo Valente nativo di Specchia, che trascorse buona parte della propria vita in Egitto (di Valente, il prossimo anno sono previste Retrospettive a Il Cairo, Lecce e Specchia).

Ed ancora, Raffaele Maccagnani e l’aristocratico magliese, raffinato e troppo poco conosciuto, Vincenzo Calò, il maestro di formazione napoletana, Luigi Scorrano, ed il pittore e valente cartapestaio Agesilao Flora, l’allievo gallipolino di Giuseppe Casciaro, Giulio Pagliano, ed il romano di adozione, Pippi Starace. Ed infine, il galatinese Gioacchino Toma, formatosi al pari di altri suoi conterranei, a Napoli, Giuseppe Forcignanò di Gallipoli, scomparso tragicamente in Francia, Mino Delle Site, uno dei principali interpreti del cosiddetto “Secondo Futurismo, e l’innovativo Nino Della Notte.

A completare l’elenco, il leccese Giancarlo Moscara, che nel capoluogo salentino vanta una Casa-Museo, e Giuseppe Di Giuseppe di Martina Franca, detto “Il muto”, autore di più di mille opere. Quanto ai viventi, sono il maestro leccese Ercole Pignatelli (sua la scultura all’ingresso della superstrada per Brindisi), Antonio Scupola di Taurisano, il poliedrico Giovanni Corallo, che è pure bravo ceramista, ed il calabrese d’origine (è nato a Santa Severina in provincia di Crotone) ma salentino di azione con atelier a Lecce ed a Monteroni, Luigi Spanò. La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 20. Per info: 338-4726176.

Toti Bellone
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In alto: Geremia Re, Ritratto di signora, olio su tela, cm. 120×80 (part.)

 

Gaetano Giorgino, Ritratto di donna, olio su tela, cm. 80×100 (part.)

Giulio Pagliano, Salomè, olio su tela, cm. 77×50,7 (part.)