Lecce - 27 Gen 2023

La Sala lettura della Biblioteca provinciale dedicata allo studioso Teodoro Pellegrino

Sabato 28 gennaio, alle ore 9, cerimonia al Convitto Palmieri per l’apposizione di una Targa


Spazio Aperto Salento

Nuovo riconoscimento alla memoria dello studioso leccese Teodoro Pellegrino (in foto), per 38 anni direttore della Biblioteca Provinciale intitolata al giurista e giornalista Nicola Bernardini (1860-1927). Sabato 28 gennaio, alle ore 9, nella Sala lettura della stessa Biblioteca, allocata nell’ex Convitto Palmieri di piazzetta Giosuè Carducci a Lecce, verrà posizionata una Targa che, di fatto, la intitolerà proprio a Pellegrino.

Alla cerimonia, ad ingresso libero, prenderanno parte, oltre al direttore del Polo Biblio-Museale di Lecce, Luigi De Luca, i quattro figli dello studioso: Caterina (dirigente scolastica), Paolo (avvocato ed uomo politico), Piero (docente universitario di Diritto canonico) e Stefano (avvocato, docente di Religione e noto musicista).

A Teodoro Pellegrino, è già stata intitolata la Biblioteca di Interfacoltà dell’Università del Salento, situata in via Di Valesio, nello stabile Studium 2000. Nello stesso edificio, si trova pure il suo busto in marmo, opera dello  scultore e pittore di Salve, Vito Russo.

Nato a Brindisi nel 1908, Teodoro Pellegrinò si laureò in giurisprudenza a Bari. Giovanissimo, all’età di 27 anni, divenne direttore della Biblioteca leccese, che nel suo “Viaggio in Italia”, lo scrittore Guido Piovene (Vicenza 1907, Londra 1974), definì fra le migliori del Sud Italia.  Nel 1955 fu tra i fondatori della Libera Università di Lecce e, nel 1955, fra gli ideatori dell’Accademia di Belle Arti, nonché curatore dell’Emeroteca Storica Salentina.

Fra i massimi studiosi della cultura e della storia del Salento, fu anche valente giornalista. Collaboratore dei giornali della Curia Arcivescovile, “L’ora del Salento” e “Rosso di sera”, all’epoca della direzione del compianto Domenico Faivre, pubblicò anche sulle pagine dell’edizione leccese della Gazzetta del Mezzogiorno. Fra gli altri scritti, quelli della Rubrica settimanale in cui, scrutandola dalla finestra della sua casa con affaccio sull’Anfiteatro dove vive la moglie Concetta Serìo, da intellettuale moderno, argomentava della “sua” Lecce e dell’intera Terra d’Otranto.

A chi, come chi scrive, ha avuto la grazia di conoscerlo, ebbe più volte a lamentarsi di non essere riuscito a vedere realizzato il sogno dell’istituzione a Lecce, dell’Università Umanistica, da realizzarsi assieme ai ventidue Paesi che affacciano sul Mediterraneo. Teodoro Pellegrino è morto a Lecce all’età di 77 anni, nel 1985.

Toti Bellone
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