È finita 1-0 per i lagunari la gara di ieri sera al “Penzo”. Ritorno giovedì prossimo al Via del Mare
Nonostante i 120’ in più sulle gambe, i lagunari scendono al “Penzo” con il piglio da grande squadra, consapevole della grande occasione in essere e in grado di tirare fuori energie nuove, quelle che servono alla fine di un campionato e al taglio del nastro dei Play Off. È così che il Venezia mette alle corde il Lecce, soprattutto nel primo tempo, quando dimostra una netta superiorità tecnica, tattica e anche atletica.
I giallorossi entrano in partita troppo tardi, e regalano quasi un tempo agli avversari; 45 minuti in cui si fanno raggiungere a ogni palla, restano indietro nella corsa, si fanno salvare da Gabriel, non costruiscono.
La squadra di Zanetti ci crede davvero e già nei primi minuti potrebbe passare in vantaggio, prima con Johnsen e poi con Fiordilino, mentre al 25’ vede sfumare in alto anche il mancino di Aramu. Solo la sfortuna impedisce ai neroverdi di segnare a più riprese, almeno fino al 40’, quando è una prodezza del portiere giallorosso a fare il miracolo su un tiro di Forte, che viene deviato in angolo. Il Lecce riesce a realizzare un’unica occasione da gol grazie a un colpo di testa di Stepinski, troppo centrale.
Nell’intervallo si avverte l’urgenza di dare una sferzata alla squadra, ci si aspetta qualche cambio, o almeno un approccio molto diverso a quello della prima parte della gara. Ma l’11 che scende in campo dal 45’ è assolutamente identico, così come l’atteggiamento dei nostri: non stupisce che al 2’ il Venezia passi in vantaggio, e meritatamente, occorre dire, con molta onestà. Gabriel infatti nulla può, stavolta, contro il tiro di Forte, giunto a conclusione di un “dialogo” straordinario in area di rigore fra Aramu e Maleh; l’attaccante insacca e si prende la rivincita.
Il Lecce accusa il colpo e finalmente inizia ad organizzarsi meglio, complice il ritmo degli avversari che, inevitabilmente, si abbassa. Servito da Mayer, Coda prova il suo mancino, intercettato facilmente da Maenpaa.
Al 21’ viene annullato un altro centro del Venezia, a causa di una deviazione di mano di Modolo. Il Lecce continua a premere, ma lo sprint finale regala solo qualche flebile brivido; Yalcin entra al 35’ ma il suo tiro è deviato e quindi parato da Maenpaa, dopo qualche minuto Nikolov non riesce ad essere letale di testa e, infine, è Coda che, da ottima posizione, non controlla la palla e decreta, definitivamente, la vittoria dei lagunari.
I giochi sono ancora aperti e al Lecce potrebbe bastare vincere giovedì, nella gara di ritorno, con qualsiasi risultato; ma il Venezia visto oggi non può farci dormire sonni tranquilli. Servirà un altro Lecce.
Mimma Leone
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In foto: Coda (Archivio Pierluigi Pinto)