Lecce/ Uiltucs - 06 Giu 2021

“Le nostre strutture turistiche sono piccole e troppo fragili, la destagionalizzazione resta una chimera”

Antonella Perrone, segretaria generale della Uiltucs Lecce, commenta lo studio di Stasi sulle retribuzioni dei lavoratori salentini del settore turistico: “Settore fondamentale ma con stipendi sotto la media”


Spazio Aperto Salento

“La crescita che già da diversi anni caratterizza il settore turistico nella nostra provincia non si riflette positivamente sulle retribuzioni, che restano inferiori alla media nazionale e regionale”. Antonella Perrone (in foto), segretaria generale della Uiltucs di Lecce (sindacato di categoria che tutela i lavoratori del turismo, commercio e servizi), commenta lo studio sulle retribuzioni salentine del settore turistico elaborato dal Data Analyst Davide Stasi.

“I dati di questo studio afferma Perrone – purtroppo confermano quanto già sapevamo. Il problema di fondo è che strutturalmente le aziende turistiche salentine sono medio-piccole e molto fragili finanziariamente. Nonostante gli investimenti fatti negli ultimi anni, anche con la realizzazione dei Distretti turistici, siamo ancora alla ricerca di un vero modello di sviluppo. Parliamo di un settore ancora fortemente caratterizzato dalla stagionalità, incapace di assicurare un lavoro duraturo, valido per tutto l’anno. E di aziende che spesso si scoprono poco strutturate, a conduzione familiare e incapaci di fare rete per offrire un prodotto turistico integrato di qualità, nonché di sviluppare nuove formule e progetti per mettere a frutto le risorse locali e migliorare l’attrattività oltre la stagione balneare. È chiaro che un numero più esiguo di giornate lavorate incide negativamente su salari e stipendi dei dipendenti”.

“La destagionalizzazione turistica – aggiunge – resta una chimera per il Salento, anche a causa della cronica carenza di infrastrutture e trasporti che limita fortemente lo sviluppo del comparto verso i mercati esteri. Da tempo chiediamo un’inversione di rotta e una strategia di rilancio del settore basata sulla qualificazione del personale, quindi dei servizi e dell’offerta turistica complessiva – che deve integrare i nostri punti di forza (paesaggio, storia, cultura, tradizioni, enogastronomia) – nonché sulla lotta alle sacche di illegalità diffusa e al lavoro nero. La pandemia – conclude Perrone – ha ulteriormente aggravato la situazione, ci sono segnali incoraggianti ma anche molte incognite sulle presenze turistiche nei prossimi mesi ed è ora di mettere in campo gli investimenti necessari per una programmazione a lungo termine, che possa dare certezze ai lavoratori del settore per tutto l’anno”.

 

 

 

Comunicato