Calcio - 22 Set 2021

Le ripartenze rapide di Strefezza e Di Mariano, il paradigma del gioco dei salentini

Commenti dopo la vittoria a Crotone: l’opinione di Massimo Barbano


Spazio Aperto Salento

Se contro l’Alessandria il risultato aveva mascherato le lacune di gioco, così non è stato nel Lecce visto a Crotone al di là del largo successo. E la partita vinta dal Lecce in Calabria lascia spazio ad alcune considerazioni tattiche sulla fisionomia e le caratteristiche di gioco della squadra.

La prima è che, con due esterni offensivi di ruolo come Strefezza e Di Mariano, il paradigma di gioco del Lecce di quest’anno non può che essere fondato sulle ripartenze rapide e non sul martellamento per vie centrali. Una vocazione che giova anche alla difesa, apparsa ieri più protetta e solida.

La seconda considerazione è che il modulo più congeniale è proprio sul 4-3-3, con una sola punta di ruolo, messo in discussione nelle prime infelici prestazioni.

A sostegno di questo, c’è, oltre alla marcata caratterialità degli esterni, anche il fatto che il Lecce dispone di una punta centrale, Massimo Coda, che sa bene sacrificarsi come sponda per far svariare il gioco.

Resta in un quadro del genere l’interrogativo sul futuro utilizzo dello spagnolo Rodriguez, una risorsa tecnica che in panchina appare piuttosto sottodimensionata e per ora costretta al part time. Vedremo le soluzioni che troverà Baroni. Comunque il campionato è lungo

Massimo Barbano
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In foto: Strefezza (Archivio Pierluigi Pinto)