Stagione record - 21 Ott 2023

Le tartarughe marine “scelgono” la costa salentina per le nidificazioni

Numeri da record: quasi duemila esemplari hanno preso il mare dopo essere “sbucati” da 33 nidi


Spazio Aperto Salento

Dopo quattro mesi di monitoraggi, assistenza, messa in sicurezza e vigilanza, si è conclusa, nel Salento, la Stagione della schiusa delle tartarughe marine della specie Caretta Caretta, a rischio estinzione nel Mediterraneo, I numeri sono da record: quasi duemila esemplari, più esattamente 1911, hanno preso il mare dopo essere sbucati dai 33 nidi scavati dalle madri sulle spiagge. Un numero davvero alto, se si considera, che negli ultimi tre anni, i nati erano stati “solo” 1157.

La stragrande maggioranza dei nidi (31), è stata individuata lungo la fascia costiera del Parco naturale regionale “Litorale di Ugento”, con preponderanza dei territori ricadenti nei Comuni di Ugento e Salve, ed in particolare, dei 700 metri di arenile dello storico Camping Resort “Riva di Ugento”, dove gli esemplari nati sono stati 406. Gli altri due, si trovavano sull’Adriatico, e più esattamente, a Torre dell’Orso e nell’oasi del Wwf “Le Cesine”.

Tale differenza, si spiega con la disponibilità dei Volontari del “Sea Turtle Watcher”, di cui gode l’area ugentina. Oltre agli operatori scientifici Piero Carlino, direttore del Centro recupero tartarughe del Museo di Storia naturale di Calimera, Nicolò Molle e Samuel Rescio, se ne contano sette: Chiara Sarcinella, Chiara Sant’Antonio, Simone Potenza, Andrea Fiorito, Antonio De Nuzzo, Anna Carluccio e Nabi Cacciatore.

In tutta Italia, quest’anno, i nidi individuati sono stati 449, per un totale di quasi 20mila nuovi nati. Anche in questo caso, un record, che a sentire gli esperti, risente dell’aumento delle temperature del mare determinato dal cambiamento del clima, ma nel caso specifico del Salento, un ruolo importante svolge e continua a svolgere la qualità dell’ambiente terrestre e marino teatro della deposizione delle uova da parte delle tartarughe-madre. Che hanno scelto in particolare la costa del Parco “Litorale di Ugento”, per le sue acque cristalline ed i rifugi costituiti dal cordone dunale ancora intatto.

Oltre ai Volontari ed agli esperti del Centro recupero, al successo della stagione delle schiuse, hanno contribuito le Amministrazioni comunali (anche quella di Morciano di Leuca), gli uomini della Guardia Costiera e  Legambiente di Salve, e non ultimi, i gestori ed il personale dei Lidi balneari, in testa il già citato “Riva di Ugento” del direttore Fabio Ricci.

Vale inoltre sottolineare, che il  successo si deve anche alla ormai consolidata coscienza ambientale dei turisti, locali e non, che ad ogni sagoma avvistata in mare o sulla spiaggia, hanno allertato il numero verde 1530 della Capitaneria oppure il 320-6586551 del Centro recupero, e che in attesa degli esperti, hanno speso il proprio tempo per vigilare sul nido individuato o sull’esemplare adulto che stava per farlo.

Toti Bellone
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