Soleto - 08 Set 2022

Le tele di Mandorino in mostra a Vienna


Spazio Aperto Salento

Ambasciatore artistico salentino nel mondo, a suo tempo nominato dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, il pittore paesaggista Sergio Mandorino, sessant’anni di Soleto, mai avrebbe immaginato, che le sue tele sarebbero finite in una Mostra allestita fra i banchi ed i tavolini di una gelateria. Reduce dal successo della personale nei saloni della prestigiosa Villa Buri di Verona, quando ha saputo che la gelateria, una grande gelateria, si trova nell’elegante cornice della Schwedenplatz di Vienna,  Capitale europea fra le più gettonate, ha impacchettato 16 opere della più recente produzione, e le ha messe in viaggio.

Una tela di Mandorino

A riceverle, nell’Eissalon viennese, sede dell’originale location frequentata ogni mese da migliaia di viennesi e turisti desiderosi di assaporare, fra gli altri, i celeberrimi gelati alla lavanda ed alla canapa, è stato il patron della dinastia di maestri gelatai sin dal 1886, Silvio Molin-Pradel di Cortina d’Ampezzo, cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Delle opere di Mandorino, olii su tela con pennelli e spatola,  l’imprenditore si era letteralmente innamorato allorché le aveva ammirate in un’altra riuscita Mostra del maestro salentino, tenuta a Milano nei locali dell’associazione Argon. In particolare, si era innamorato dei bianco e nero, lodati anche dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, al punto da volersene assicurare due per la propria collezione, e proporre, al contempo a Mandorino, di esporne altri nel suo Eissalon.

Non ci è dato sapere, se quando ha saputo trattarsi di una gelateria, il Maestro si sia mostrato quantomeno perplesso; ciò che è certo, è che in questi giorni, le 16 tele vengono ammirate in un posto frequentatissimo, anche dagli intellettuali viennesi, oltre che dai turisti, sempre numerosissimi. Si tratta di scorci dei paesini e delle marine del Salento, di balconi fioriti e “pagghiare” circondate da muretti a secco, ma anche di nature morte ed olivi secolari, che simili a sculture, s’ergono nelle campagne assolate. Sedici piccoli gioielli artistici, ma anche spot pubblicitari di un Salento che non finisce di stupire. Così come non finisce di stupire l’intraprendenza  del maestro Mandorino, per altro abile restauratore di affreschi, già pronto a portare le sue tele e con esse gli scorci della sua-nostra terra, nel mondo. Prossimamente, in una seconda, grande Capitale europea, Londra, nella Galleria “Terra Rossa” di un altro salentino, Francesco Dell’Anna di Nardò.

Toti Bellone
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Foto in alto: l’artista salentino Sergio Mandorino