Osservatorio Aforisma - 07 Mar 2023

Lecce, imprese femminili tra alti e bassi

Analisi di Davide Stasi sulle aziende in «rosa» del territorio provinciale


Spazio Aperto Salento

Imprese femminili tra alti e bassi in provincia di Lecce. Sono 14.955 e rappresentano quasi un quarto delle aziende attive salentine. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi (in foto), che ha analizzato l’andamento delle imprese in «rosa». Il valore più alto è stato raggiunto alla fine il semestre dell’anno scorso: il 30 giugno si contavano 15.044 aziende attive in rosa per poi scendere a 14.955 aziende a fine anno.

L’analisi per settori economici evidenzia una consistente presenza imprenditoriale femminile nel commercio con 4.697 imprese attive che rappresentano quasi un terzo del totale delle aziende guidate da donne; nell’agricoltura si contano 2.847 imprese; nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione 1.703; nelle «altre attività di servizi» (prevalentemente servizi alla persona) 1.652. Le attività manifatturiere sono 935, via via decrescendo gli altri settori.

«Lo studio prende in esame le imprese attive – spiega Stasi – ovvero quelle iscritte in Camera di Commercio, ad eccezione delle inattive e di quelle sottoposte a procedure concorsuali. Si tratta, quindi, di un sottoinsieme dello stock totale delle imprese presenti nel Registro delle imprese. Dall’analisi emerge che il contesto imprenditoriale femminile ha caratteristiche proprie rispetto alle imprese gestite da uomini: una maggior concentrazione nel settore dei servizi (67 per cento contro il 56 per cento) e sono di minori dimensioni (il 97 per cento sono micro imprese fino a nove addetti, contro il 94 per cento delle maschili). Inoltre le imprese femminili hanno una minore capacità di sopravvivenza: a tre anni dalla loro costituzione, restano ancora aperte il 79 per cento delle attività guidate da donne, rispetto all’84 per cento di quelle a guida maschile e, dopo cinque anni, la quota delle imprese femminili che sopravvivono è del 68 per cento, contro il 74 per cento delle altre».

«Il panorama imprenditoriale femminile – aggiunge Stasi – è caratterizzato da peculiarità e fragilità che il legislatore ha cercato di affrontare, implementando, negli ultimi anni, gli strumenti di sostegno alla creazione e allo sviluppo di imprese a prevalente o totale partecipazione di donne. Gli interventi hanno riguardato il sostegno al credito, ma anche il sostegno finanziario diretto, assieme all’avvio di azioni per la diffusione della cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile, affidate ad organismi pubblici a ciò preposti. Presso il Ministero delle imprese e del made in Italy è stato costituito il Comitato Impresa Donna tra le cui attribuzioni rientra quella di formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia. L’incremento maggiore – conclude – si registra nelle attività dei servizi alloggio e ristorazione, nell’agricoltura e nelle altre attività di servizi. Le risorse del Pnrr possono contribuire a rafforzare il quadro».

Questo il trend delle imprese femminili attive in provincia di Lecce, anno per anno: 14.113 a fine 2015; 14.276 l’anno dopo; 14.417 nel 2017; 14.459 l’anno successivo; 14.556 nel 2019; 14.550 nel 2020, 14.933 nel 2021 e 14.955 a fine 2022.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comunicato