Rubrica/Guardiamoci attorno - 24 Set 2022

Lecce, rifiuti e sporcizia sotto il cavalcavia per San Cataldo

Nella zona anche una “bizzarrìa”: due semafori ravvicinati, uno dei quali inutile


Spazio Aperto Salento

Due semafori a distanza di pochi metri uno dall’altro, e per di più contornati da rifiuti e sporcizia. Si trovano a Lecce, sulla strada a doppio senso di marcia con due corsie per parte, che conduce alla marina di San Cataldo, uno dei quali è di fatto un inutile doppione. La strada è molto frequentata in estate, un po’ meno durante il resto dell’anno, ma in ogni caso battuta da chi al mare risiede a tempo pieno, oppure lo raggiunge per i ristoranti, il pub-birreria e la gelateria-pasticceria sempre aperti. Nel caso dell’area in questione, anche per dirigersi nella bella borgata denominata San Ligorio o, lungo l’intero tragitto, nelle abitazioni che a macchia di leopardo sorgono nell’entroterra, o ancora verso un noto vivaio ed un’avviata struttura residenziale per anziani.

I due semafori ravvicinati s’incontrano all’altezza del secondo cavalcavia dell’arteria e, per chi vi s’imbatte, appare subito chiaro che il primo è di più. I leccesi hanno da tempo fatto l’abitudine, tanto è vero, che per guadagnare il secondo, questo sì utile per regolare il traffico, passano tranquillamente col rosso. Per i forestieri, invece, oggi anche i frequentatori del vicinissimo Stadio comunale dove la squadra del Lecce approdata in serie A, gioca le partite casalinghe, deve apparire come una “bizzarrìa”.

Quello che serve, dunque, è il secondo, perché regola la svolta a sinistra per il suddetto borgo San Ligorio, e per consentire a chi da San Cataldo proviene, di passare, evidentemente col segnale verde, mentre dall’altra parte, si è in attesa col rosso.

Se barattata – si fa per dire – con la pulizia dell’area che tali impianti semaforici ospita, la “bizzarrìa” potrebbe pure passare. Su entrambi i lati, il sottoponte è un ricettacolo di rifiuti, per altro sparsi fra l’erbaccia che cresce spontanea ed alla rinfusa, e che a “memoria d’uomo”, non è stata mai rimossa. Lo spettacolo che inevitabilmente si para davanti agli occhi degli automobilisti fermi col rosso, è davvero deprimente. Eppure, per riqualificare la zona, grande, da una parte e dall’altra del cavalcavia, poche centinaia di metri quadri, dopo la pulizia, basterebbe la stesura di un manto d’asfalto. Da una parte, le darebbe un aspetto sicuramente dignitoso, e dall’altra eviterebbe che carte e cartoni vadano a finire fra le grinfie delle erbacce.

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Foto in alto: l’area da riqualificare (T.B. ©)

 

Dei due semafori, il primo è un inutile doppione (T.B. ©)

Pulizia necessaria anche dall’altra parte del ponte (T.B. ©)

 

 

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