La relazione sul Piano europeo di lotta contro il cancro, approvata lo scorso 9 dicembre dalla Commissione speciale Beca ed ora in attesa di essere sottoposta all’esame della sessione plenaria del Parlamento europeo nel primo bimestre del 2022, secondo gli operatori del settore agroalimentare e vinicolo potrebbe nascondere “insidie” non di poco conto.
Il documento, infatti, sostiene la tesi che non vi sarebbe “un livello sicuro di consumo di alcolici”. Confindustria Lecce, condividendo la posizione di Federvini e di altre Associazione di categoria, ieri ha preso posizione contro quella che appare quasi una norma “di stampo proibizionista”. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche l’imprenditore vitivinicolo salentino Piernicola Leone de Castris (in foto), titolare dell’omonima storica Cantina di Salice e vicepresidente nazionale del Gruppo vini di “Federvini-Confindustria”.
“Confindustria Lecce – commenta Leone de Castris – ha dimostrato attenzione concreta rispetto a questa importante tematica, già evidenziata da Federvini, sulla possibilità che il vino venga considerato un prodotto potenzialmente nocivo alla salute. L’eventuale applicazione di questa immotivata norma, comporterebbe gravi ripercussioni economiche, con consequenziali ricadute negative in termini produttivi ed occupazionali, nelle aziende del settore agroalimentare e a quelle a loro collegate. Fra queste, in particolare, quelle del vino, prodotto d’eccellenza che per la cultura italiana ha sempre rappresentato un elemento fortemente identitario”.
“Peraltro – continua – alcuni studi hanno dimostrato che stiamo parlando di una bevanda che, se consumata con equilibrio, può portare effetti positivi per la salute. L’auspicio, dunque, è che queste posizioni così radicali non trovino spazio all’interno dell’Unione europea. Spero, altresì, che il nostro Governo e i nostri europarlamentari prendano immediatamente posizione su questa questione che potrebbe riservare enormi risvolti negativi”. (ros. fag.)
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