Politica - 02 Dic 2022

Maggioranza in crisi a Veglie, 4 consiglieri “in aperto dissenso con la gestione amministrativa”

I consiglieri di “Per Veglie” Patera, Margherito, Sabato e Santolla chiedono al sindaco l’azzeramento della Giunta e un’adeguata rappresentanza nel prossimo Esecutivo. L’opposizione: “La maggioranza non c’è più”


Spazio Aperto Salento

Maggioranza in crisi a Veglie. La situazione di non lieve “fibrillazione” interna è venuta fuori a “sorpresa” durante il Consiglio di martedì scorso quando, in apertura di seduta, il capogruppo di “Per Veglie”, Fiorenzo Patera, ha preso la parola a nome del Gruppo per leggere un breve, ma molto “pesante”, comunicato. Un comunicato che pone precise condizioni al sindaco Claudio Paladini e al resto della sua maggioranza. Non si può ancora parlare di crisi “irreversibile”, ma ci manca davvero poco, soprattutto se le risposte non arriveranno in fretta.

I consiglieri di “Per Veglie” eletti con la lista di maggioranza (Fiorenzo Patera, Luisa Margherito, Ronzino Sabato e Giada Santolla), in sostanza chiedono al sindaco di procedere con sollecitudine all’azzeramento della Giunta e a prevedere nel prossimo Esecutivo un’adeguata rappresentanza per il loro Gruppo. Di seguito il comunicato letto da Patera, dopo aver annunciato la decisione,  da parte dell’intero gruppo consiliare “Per Veglie”, di abbandonare l’Aula “in aperto dissenso con la gestione amministrativa”.

“La mancata collegialità nella gestione ed il mancato coinvolgimento nelle scelte amministrative – ha spiegato Patera a nome del Gruppo – non è più condivisibile. Siamo stanchi di venire in Consiglio comunale per alzare la mano e approvare per mero dovere di appartenenza atti deliberativi per i quali non siamo stati coinvolti. Non intendiamo più supportare l’operato della Giunta comunale dove alcuni assessori dimostrano di aver frainteso il ruolo a loro assegnato, cioè di servitori della comunità, mentre hanno pensato di essere diventati padroni della cosa pubblica, disponendone e dispensandone a loro piacimento. Al signor sindaco, al quale dichiariamo di non essere animati da interesse a togliergli la fiducia, chiediamo di farsi carico della situazione e di assumere realmente il ruolo della guida amministrativa per porre rimedio attraverso l’azzeramento della Giunta per una ricomposizione della stessa che dovrà vederci coinvolti. Appare superfluo far notare che il Gruppo Per Veglie, composto da quattro consiglieri  che equivalgono a più di 1/3 del Gruppo di maggioranza, non ha suoi rappresentanti in Giunta. Pertanto, in assenza di sviluppi, immediati, il Gruppo Per Veglie non garantirà più l’appoggio a questa Amministrazione”.

Subito dopo la lettura del comunicato, dunque, Patera, Margherito, Sabato e Santolla hanno abbandonato i lavori. Esempio poco dopo seguito dall’opposizione, ovvero dai consiglieri Giovanni Carlà, Angelo Cipolla, Fernando Fai, Giuseppe Landolfo e Luigi Spagnolo. Al momento, nonostante siano passati già tre giorni rispetto al Consiglio del 29 novembre, non sembra vi siano ancora novità concrete. Peraltro, al Consiglio del giorno dopo (riunito in seconda convocazione con soli 8 consiglieri dopo essersi determinata la mancanza del numero legale nella prima convocazione), mancavano ben 9 consiglieri, ovvero i 4 di “Per Veglie” e i 5 dell’opposizione. Insomma, a meno che non vengano accolte velocemente le richieste del gruppo consiliare “Per Veglie, Paladini allo stato attuale non avrebbe più i numeri per governare.

Situazione, naturalmente, colta dall’opposizione che, in una nota diffusa ieri giovedì 1 dicembre, afferma apertamente:  “La maggioranza non c’è più”. “La brutta politica – scrivono nel documento i consiglieri di minoranza Carlà, Cipolla, Fai, Landolfo e Spagnolo – si ripropone puntuale nelle maggioranze a guida del sindaco Claudio Paladini. Dopo due anni c’è sempre qualcuno che ha delle richieste da fare, perché il sindaco non è in grado di contemperare tutte le istanze che gli vengono da più parti. I problemi del paese però possono aspettare, come è accaduto negli ultimi sette anni. La priorità è il posizionamento in Giunta. La decisione di sospendere la precaria e modesta gestione amministrativa è stata presa dai  consiglieri  Margherito, Patera, Sabato e Santolla, attraverso un comunicato letto nel Consiglio del 29 novembre, prima dell’apertura del dibattito. I dissidenti si dissociano dalla maggioranza, sostenendo di non essere coinvolti nelle scelte dell’esecutivo e per questo chiedono la presenza in Giunta. Accusano di arroganza quelli che sono stati i compagni di viaggio in campagna elettorale, ma poi si propongono di partecipare insieme a loro al governo del paese. Non si capisce su quale progetto dovrebbe svilupparsi il percorso della nuova Giunta che auspicano. Le parti non si parlano e soprattutto non fanno riferimento a programmi da attuare, quindi non si rilanciano progetti di qualità e prospettive di cambiamento. Non lo fa chi scalcia, ma soprattutto non lo fa il sindaco che detiene il potere amministrativo. Dal canto suo il primo cittadino non si cura del fallimento di sette anni di governo e in seconda convocazione il 30 novembre dimostra di voler tirare a campare, prendendo decisioni ancora una volta solitarie e non dibattute. Di tutto ha bisogno Veglie tranne che di un’Amministrazione debole, sfasciata e senza prospettiva, di un Consiglio privato del suo compito. A tutti noi, maggioranza ed opposizione, spetta un atto di responsabilità verso il paese: si sciolga il Consiglio comunale così da arrivare ad elezioni nel più breve tempo possibile per ridare voce al dibattito politico e alle volontà dei cittadini”. (red.)

© Riproduzione riservata