Il sit-in di protesta si è svolto ieri presso la località Monteruga. Fra i partecipanti amministratori, militanti MrS e ambientalisti
“No ai mega impianti eolici nelle campagne di Salice e Veglie. Fermiamo l’assalto delle multinazionali e delle grandi imprese del Nord che non conoscono la nostra terra. Dobbiamo salvaguardare la nostra cultura agricola”. È quanto ribadito ieri da Paolo Pagliaro, consigliere regionale, durante il sit-in di protesta organizzato dal Movimento Regione Salento sulla strada di accesso a “Monteruga”. Fra i partecipanti anche Claudio Paladini, sindaco di Veglie, e Fernando Leone, consigliere provinciale e consigliere comunale di Guagnano.
Alla manifestazione contro i progetti di due parchi eolici (in tutto 21 torri, per complessivi 126 mw), sono intervenuti, fra gli altri, consiglieri comunali di Novoli, Santa Cesarea Terme e, soprattutto, numerosi consiglieri di maggioranza di Veglie, fra cui il presidente del Consiglio Francesco Milanese. Fra i presenti, anche rappresentanti dell’associazione “L’Ambiente che vogliamo” di San Pancrazio Salentino, guidati dal presidente Gianluca Zizzi, nonché militanti del MrS e ambientalisti provenienti da diversi Comuni del Salento.
“Non c’è terreno buono e terreno non buono – ha detto Pagliaro – c’è il terreno e basta. E il terreno non bisogna sfregiarlo, bisogna conservarlo e garantire un futuro alla nostra terra e alle nuove generazioni. Bisogna prendere coscienza che solo noi possiamo difenderci da questi assalti delle grandi imprese del Nord e delle multinazionali. La Puglia ha già dato tantissimo all’energia rinnovabile, infatti è la Regione italiana con il maggior numero di impianti. Noi siamo per l’energia pulita, quella vera, ma da insediare nelle zone Sin che sono, purtroppo, aree completamente inadatte ad altro tipo di produzione, perché abbondantemente inquinate. Crediamo, inoltre, che debbano essere incentivate ulteriormente le energie pulite sui tetti. Questa terra non può essere svenduta”.
“La cosa che non riesco a capire – ha aggiunto il leader del MrS Pagliaro – per quale motivo dobbiamo essere proprio noi, e soltanto noi, a dover subire tutto questo? Ci sono regioni, ad esempio, che non sono toccate minimamente. Regioni con scelte strategiche dove, da sempre, prevale l’economia turistica, la salvaguardia del territorio e la sensibilità dei cittadini è molto alta”.
Paladini, da parte sua, nel ricordare che Veglie è stato il Comune “capofila” in questa battaglia, ha poi definito “mostri” gli aereogeneratori previsti, alti più di 220 metri.
“Tutelare l’ambiente – ha detto il sindaco – vuol dire fare in modo che l’energia pulita venga posta in siti già deturpati. Estirpiamo il male che è Cerano, estirpiamo il male che è l’Ilva. Non siamo contro l’eolico, siamo a favore ma a determinate condizioni. Siamo determinati affinché questo parco vada dove c’è già una deturpazione. Il nostro territorio deve essere protetto, anche perché è la patria del Negroamaro, un vino apprezzato nel mondo. Le nostre – ha sottolineato – non sono terre incolte o abbandonate. Affermare questo è uno schiaffo alla bellezza e al lavoro che molti nostri avi hanno fatto per queste terre”.
Leone, nel suo successivo intervento, ha poi avvertito: “Ci sarà un attacco concentrato da parte delle multinazionali e delle ditte del Nord per poter fare fotovoltaici ed eolici qui. Secondo me dobbiamo cercare di parlare con il ministro Roberto Cingolani. L’energia, infatti, è materia del Ministero, strategica per lo Stato. Ecco perché ci vuole un colloquio urgente con il ministro”.
Il sit-in, che si è svolto in maniera ordinata e nel rispetto delle norme anti-Covid, ha registrato anche gli interventi di Gianluca Zizzi, di Marcello Palumbo (vicepresidente de “L’Ambiente che vogliamo”) e di Roberto Nitto (consigliere comunale di Novoli).
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Foto in alto: un momento del sit-in
Fernando Leone e Paolo Pagliaro
Intervento del sindaco Claudio Paladini
Il gruppo de “L’ambiente che vogliamo” di San Pancrazio