L’eccezionale risultato rappresenta il nuovo record italiano per la specialità “Assetto costante senza attrezzi”. L’atleta azzurro, residente a Padova, è originario di Salice Salentino
Il salentino Antonio Mogavero conquista un importante record italiano ai campionati mondiali di Apnea outdoor in Honduras: ha raggiunto la profondità di -81 metri nella specialità “No Fins” (niente pinne). L’eccezionale risultato è arrivato nei giorni scorsi nella gara, appunto, di “Assetto costante senza attrezzi”. Una prova davvero eccezionale, che ha consentito all’atleta azzurro (fa parte della nazionale Fipsas), oltre che di aggiudicarsi il record italiano nella particolare disciplina, di piazzarsi al quarto posto assoluto, ad un soffio dal podio mondiale. È stato preceduto di pochissimo, infatti, dallo sloveno Samo Jeranko, che ha raggiunto gli 82 metri di profondità (terzo posto) e dal francese Abdelatif Alouach, 83 metri (secondo posto). La gara è stata vinta dal russo Alexey Molchanov, che è sceso sott’acqua fino a 100 metri di profondità, nuovo record mondiale Cmas (Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee).
Antonio Mogavero, 26 anni, originario di Salice Salentino, quattro volte bronzo mondiale e pluriprimatista italiano con 6 record nazionali, due dei quali attualmente imbattuti, non è nuovo a risultati brillanti in gare internazionali impegnative e di prestigio nelle diverse specialità dell’Apnea. A giugno scorso, fra l’altro, nelle Filippine, nell’ambito dell’Asian Cup Freediving Competition (Coppa Asiatica), ha stabilito il nuovo record italiano anche nella “Free immersion”: è sceso a -105 metri in 3’ e 17’’. Con l’ultimo record di -81 metri di profondità, specialità “No Fins”, conquistato in Honduras, ha battuto il precedente di -79 metri detenuto dallo stesso Mogavero.
“L’ immersione è andata bene – spiega il campione salentino – avevo fatto di più in allenamento prima di ammalarmi di Covid. Conscio del fatto che non sarei stato al 100% come da programmazione, dopo un confronto con il commissario tecnico, la scelta è stata quella di riporre tutte le energie e le aspettative in una sola disciplina, appunto la No Fins, la più dura dell’apnea sportiva. Al di là di questo, fisicamente sono arrivato preparato e in picco di forma, peccato aver sfiorato il podio per un metro e non aver potuto disputare le altre specialità alle quali sono affezionato ed ero sicuro di poter fare bene”.
“Nel complesso – aggiunge Mogavero – l’immersione è andata alla grande, un po’ da gestire la parte mentale in risalita perché ovviamente, quando sei senza pinne e ti trovi a più di 80 metri di profondità, spingendo per vincere il peso di tutta la colonna d’acqua, hai l’impressione di restare fermo. Per questo motivo la gestione mentale della gara è importante. A metà della performance mi sono reso conto che muscolarmente stavo bene, ero molto concentrato e non soffrivo l’ipossia. Lì ho capito che sarebbe andata bene. È stato molto emozionante – conclude l’azzurro – realizzare a posteriori di essere il primo italiano ad aver raggiunto e superato questa profondità così importante per gli appassionati”.
Rosario Faggiano
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Foto in alto: Antonio Mogavero. Sotto: alcune immagini di immersioni del campione salentino