Economia - 25 Mar 2023

“Mormora”, il vino spumante di “Paololeo” affinato nel mare di Porto Cesareo

Il peculiare progetto “Cantina sottomarina” verrà presentato al Vinitaly domenica 2 aprile, alle 15, nella Sala Convegni del Padiglione Puglia


Spazio Aperto Salento

“Cantina sottomarina” di “Paololeo” alla 55a  edizione del “Vinitaly”, l’importante Salone internazionale dei vini e distillati in programma a Verona dal 2 al 5 aprile. Domenica 2 aprile, alle ore 15, nella Sala Convegni del Padiglione Puglia, l’azienda salentina con sede a San Donaci (Brindisi), presenterà la particolare ed originale iniziativa.

“Dopo un anno di affinamento sui lieviti – viene spiegato in una nota aziendale – 1011 bottiglie di Metodo Classico Pas Dosé trascorreranno 12 mesi nel mare cristallino dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, a circa 30 metri di profondità”.

Alla fine dell’intero percorso di “maturazione” del prezioso e peculiare prodotto, nascerà la nuova etichetta di Paololeo, denominata “Mormora”, vino spumante bianco ottenuto da uva Verdeca e, in percentuale minore, da uva Maresco. La fase clou del procedimento, quella dell’immersione in mare delle 1011 bottiglie, avverrà sabato 15 aprile, dopo una manifestazione in piazza Nazario Sauro, a Porto Cesareo, alle ore 11. Attualmente in Italia, stando ai dati disponibili, solo 5 cantine risulterebbero aver sperimentato ed avviato questo percorso produttivo d’eccellenza, mentre in tutto il mondo se ne conterebbero poco più di 30. L’azienda Cantine Paololeo risulta, al momento, l’unica in Puglia.

“È un progetto ad impatto green – continua la nota aziendale – perché si utilizzerà il fondale marino come frigorifero, temperatura a 12/14 gradi, limitando i consumi energetici e abbattendo le emissioni di Co2, fattori importanti per la Paololeo, azienda certificata Equalitas. Inoltre, si presume che l’oscillazione delle onde possa far avvenire un remuage più duraturo e costante, iniziando il processo di autolisi nei lieviti, fase in cui si distruggono le pareti cellulari con il conseguente rilascio delle proteine. Altro fattore importante è la pressione la quale, essendo proporzionale alle temperature, andrà ad influire sull’affinamento: temperature più basse comportano pressioni più basse e viceversa”. 

“Le ricerche sulla fattibilità del progetto – spiega l’enologo Nicola Leo (in foto) – hanno avuto inizio nell’inverno del 2018. Abbiamo contattato Piero Lugano della Cantina Bisson, ideatore dell’affinamento in mare del vino Abissi. Purtroppo, con l’arrivo della pandemia, abbiamo dovuto mettere da parte questa idea, portandoci però avanti con le ricerche e con l’attività burocratica. Oggi finalmente il nostro progetto si concretizza. A nome di tutta la famiglia Paololeo ringrazio lo Studio De Bartolomeo per aver coordinato le procedure burocratiche, Epc per il supporto al varo con mezzi nautici innovativi e Azeta Enologia per il supporto tecnico della spumantizzazione. Un ringraziamento particolare al Comune di Porto Cesareo, alla Capitaneria di Porto e all’Area marina protetta per aver condiviso con entusiasmo questo progetto che aggiunge una nuova sperimentazione alla Regione Puglia”. (red.)

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