Mondo in lutto - 21 Apr 2025

Morte di Papa Francesco, il cordoglio dei salentini


Spazio Aperto Salento

La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta oggi lunedì 21 aprile 2025, alle ore 7.35, ha suscitato incredulità, dolore e commozione anche nella comunità salentina. Tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio espressi, non solo dai fedeli e dai religiosi, ma anche dai rappresentanti delle Istituzioni. Di seguito quelli pervenuti alla redazione di Spazio Aperto Salento.

Sebastiano Leo (assessore alla Pubblica Istruzione, Università, Formazione e Lavoro della Regione Puglia)

“Papa Francesco ci ha lasciati, nel giorno del Lunedì dell’Angelo. Un ultimo, incredibile gesto: andarsene proprio nel giorno in cui si celebra la speranza della Resurrezione. Forse non poteva essere altrimenti, perché quest’uomo dal sorriso dolce e dallo sguardo profondo è stato davvero un Angelo per molti. Un rivoluzionario della fede e della giustizia, la cui voce ha saputo parlare ai cuori e sfidare i potenti della Terra. Le sue parole ci mancheranno, così come la sua presenza, la sua forza gentile, la sua incessante richiesta di pace e attenzione per gli ultimi. Porterò sempre con me il ricordo del nostro incontro, l’emozione di stringergli la mano. Oggi ci sentiamo più soli, perché in lui abbiamo visto la tutela dei più fragili, la difesa della dignità umana, l’amore autentico per il prossimo. Da oggi abbiamo una speranza in meno. La gioia della Pasqua si mescola a un dolore profondo, che solo la fede può consolare. Il nostro Francesco ci mancherà. Come un padre. Come un amico. Come un faro di umanità a cui affidare la speranza”.

Adriana Poli Bortone (sindaco di Lecce)

“Proprio nei giorni della gioia pasquale la triste notizia della morte di Papa Francesco ci procura un senso di vuoto improvviso e di smarrimento. Sapevamo che aveva tanto sofferto ma non ce lo aspettavamo. Ma certamente se dovessimo provare ad interpretare i suoi pensieri e i suoi desideri in queste giornate della Resurrezione tornerebbe nella nostra mente quella luce di speranza con la quale sino alla fine ha confortato le nostre vite e quelle di milioni e milioni di giovani. E sono sicuramente proprio quei messaggi che oggi vorrebbe darci se fosse qui tra noi fisicamente: continuate a vivere e a gioire perché l’amore e la speranza vanno avanti e vincono nonostante tutto, superando anche i dolorosi distacchi fisici. Umilmente sento che questo sarebbe il sentimento del Santo Padre adesso, un messaggio di fede e di pace che dobbiamo tutti continuare a tenere vivo nei nostri cuori. Morte e Resurrezione sono esattamente il significato della Pasqua, un significato di gioia che dona a noi la forza di stare insieme uniti nell’obiettivo della cristiana condivisione e dell’impegno per l’aiuto a chi ha bisogno. Continuiamo a vivere con questi sentimenti e andiamo avanti anche in questa giornata. Certamente così avrebbe voluto per tutti noi e per i giovani il nostro Papa Francesco, che fino alla fine ci ha donato il suo sorriso che trasmetteva a tutti noi molto più di ogni parola”.

Antonio De Maria (presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce) 

Il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Lecce, Antonio De Maria; il presidente della Cam, Gino Peccarisi, il presidente della Cao, Salvatore Caggiula; tutto il consiglio direttivo esprimono amarezza e dolore per la perdita di papa Francesco.
“Nel giorno dell’annuncio della Resurrezione di Cristo ci ha lasciati papa Francesco – considera De Maria – segnando il suo passaggio dalla vita terrena con significati che non possono lasciarci indifferenti. Ha dedicato la sua vita alla difesa degli ultimi, al rigetto della guerra, alla predicazione dell’accoglienza di ogni essere umano. Ha definito i tagli alla sanità un oltraggio all’umanità perché aveva ben presente che il prezzo di queste scelte è pagato dai più fragili. Ora non è più tra noi, ma i suoi messaggi hanno una tale forza che non potranno essere dimenticati. Nel giorno in cui l’angelo annunciò alle donne giunte al suo sepolcro che Gesù era risorto, muore Francesco e torna alla casa del Padre segnando una volta di più di forte simbolismo la sua vita”.

 

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