“In questo tempo dove tutto passa, dove tutto cambia, noi siamo ancora qua”, recita così una nota canzone. Sembrerebbe proprio che i fedeli della comunità parrocchiale Santa Maria Assunta di Salice abbiano preso alla lettera questi versi, perché, essi son ben convinti che tutto ciò che, a causa della pandemia e delle sue limitazioni, può apparire solo una notte oscura, segnata dallo scoraggiamento e dalla paura, non può assolutamente avere il sopravvento. Il Natale del Signore è alle porte e l’attesa non può che essere vissuta nella gioia. Guidati e sempre spronati dal parroco, don Massimo Alemanno, essi, ogni mattina, alle prime luci dell’alba, si ritrovano per la tradizionale Novena natalizia. Fede e tradizione si fondono per dar vita ad una celebrazione che lascia certamente il segno.
In sintonia con l’avvio del Cammino sinodale della Chiesa universale, tanto desiderato da Papa Francesco, la celebrazione della novena è non solo pio esercizio di devozione e tradizione, ma anche occasione propizia di catechesi e formazione. Che bello risvegliare l’aurora con le parole della gioia, della gioia del Vangelo! Sì, proprio così! Don Massimo, nelle sue riflessioni, ha scelto quale compagno di viaggio, il tema della gioia, quella enucleata nell’Enciclica Evangelii Gaudium di Papa Francesco: “ L’attesa della nascita di Gesù deve essere un’attesa gioiosa, perché il nome di Gesù è gioia. La gioia è il respiro, il modo di esprimersi del cristiano. Non è quella contentezza effimera per aver raggiunto o ottenuto qualcosa; è, invece, una condizione dello Spirito, un modo di essere, di sentire se stessi, gli altri, il mondo che ci circonda. Un cristiano che non è gioioso nel cuore non è un buon cristiano. Se nella comunità viene a mancare la gioia, non si ha una meta, ci si ammala di mondanità e si cade in una vita superficiale”.
Forte e pressante, quindi, l’invito che don Massimo rivolge ai suoi parrocchiani: “Non abbandonare la speranza, non sentirti solo, tu che sei deluso e provato, liberati dalla paura, deponi la rabbia, fai spazio a Cristo, all’altro, a quella realtà che anima la tua vita dal di dentro, rifiuta il possesso per la libertà vera, perché la vera felicità sta nel dono di sé. Con il Natale si aprono nuovamente le porte del paradiso, Dio riallaccia con te l’esperienza della relazione, si comunica a te come colui che ti ama!”. Ecco perché non c’è spazio per la tristezza, lo spazio è solo per la gioia!
A far assaporare ancora la tenerezza, la condivisione, la familiarità del clima natalizio delle prime ore mattutine, il segno del presepe che, in tutta la sua originalità, ha preso posto nella navata laterale della Chiesa. Una bella rappresentazione dell’antica masseria “te lu palummaru”, sita nel feudo di Salice e risalente al 1700.
Il lettore si starà chiedendo, ma perché la scelta è caduta proprio su quella? Per rendere memoria e rinvigorire le nostre radici. Ecco, sono ormai sotto gli occhi di tutti i lavori di rifacimento e restauro che stanno interessando e interesseranno la nostra Chiesa Madre nel prossimo futuro. La storia racconta che i tufi utilizzati per la sua costruzione sono stati ricavati da una cava posta proprio nei pressi della suddetta masseria. Certo, la maestria e l’arte della rappresentazione sono davvero straordinarie ed encomiabile è l’impegno degli amici della parrocchia che, anche quest’anno, non hanno deluso le aspettative del parroco che ci tiene tanto a porre all’attenzione di chi si avvicinerà a visitarlo tanti piccoli dettagli che evidenziano in maniera chiara e significativa il messaggio vero del Natale e rimandano a tanti atteggiamenti che devono caratterizzare la nostra vita. Una capanna non definita, senza pareti è dimora tra gli uomini, è casa tra le case. Dio viene ad abitare il nostro quotidiano. Il pastore, sentinella del presepe, sulla porta aperta, l’unica tra le altre, rimanda alla figura di Gesù Buon Pastore, che chiama all’accoglienza.
Allora, non resta che alzarsi di buon’ora e, perché no, anche per un giorno, vivere questa bella esperienza di preghiera e condivisione. La giornata si tingerà dei colori del Natale in attesa di gustarne la pienezza nei giorni di festa, con altri appuntamenti, tra i quali, la benedizione dei Bambinelli che saranno posti nei presepi ormai pronti nelle nostre case, nelle celebrazioni di oggi, ultima domenica d’Avvento; l’ormai storico Concerto della Corale polifonica “Don Mario Melendugno”, che quest’anno celebra il suo venticinquesimo anniversario di fondazione, in programma per il 26 dicembre prossimo, la presentazione del nuovo calendario della parrocchia, arricchito dalla storia e dalle immagini degli altari della Chiesa, ancora una volta per fondere fede e cultura in un connubio che non fa altro che farci innamorare della nostra storia, del nostro passato ed impegnarci a trasmettere alle future generazioni la bellezza e la ricchezza di un bagaglio dal valore inestimabile.
Coralba Rosato
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Foto in alto: un’immagine del presepe di Santa Maria Assunta
Don Massimo Alemanno accende la candela della Novena
I fedeli in Chiesa durante la Novena natalizia
La masseria “te lu palummaru” riprodotta nel presepe 2021